La Passione di Gesù è il momento più alto e terribile della Sua parabola tra gli uomini. Dall’Ultima Cena alla deposizione nel sepolcro vediamo come sono stati gli ultimi giorni sulla Terra
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La Pasqua si avvicina, e ci prepariamo ancora una volta a celebrare la Resurrezione di Gesù, il Suo trionfo sul peccato e sulla morte. Prima di allora, però, ricordiamo la Passione di Gesù, i tragici avvenimenti riportati nella Settimana Santa, che precede la Pasqua.
I Vangeli canonici ci offrono un racconto dettagliato degli ultimi giorni di Gesù (Matteo 26-27, Marco 14-15, Luca 22-23, Giovanni 18-19), dal Suo arrivo a Gerusalemme, all’Ultima Cena, all’arresto, fino alla salita al Golgota. Ogni evangelista dà rilevanza a uno o all’altro aspetto della vicenda, secondo la propria visione e sensibilità. Se in Marco prevale l’attenzione alla rivelazione dell’identità di Gesù come Figlio di Dio, in Matteo si celebra il compiersi della Scrittura e la Sua morte è un preludio alla fine dei tempi e una profezia di ciò che verrà. Tanto in Matteo quanto in Marco c’è il riconoscimento di Gesù come Figlio di Dio, da parte del Centurione che fa la guardia alla croce e agli astanti.
I riti della Settimana Santa
La Pasqua è la festa più importante per i cristiani e viene celebrata in tutto il mondo. I riti che la contraddistinguono…
Luca offre un’immagine di Gesù sofferente e misericordioso perfino verso chi Lo tortura e Lo uccide, mentre Giovanni mostra Cristo Re, rivestito dai segni della regalità, la corona di spine, il manto di porpora, e il riconoscimento da parte di Pilato del Suo ruolo di Re dei Giudei. Sulla Croce, incurante delle proprie sofferenze, affida Maria a Giovanni, il discepolo prediletto, e spira senza un grido.
L’Ultima Cena
È l’ultimo momento di apparente serenità, appena prima dell’arresto di Gesù. Lui e i Suoi discepoli sono appena giunti a Gerusalemme e si riuniscono nel cenacolo per festeggiare la Pasqua ebraica. È una normale cena tra amici, ma Gesù avverte già che sarà l’ultima occasione per Lui per stare con questi uomini che ama più di chiunque al mondo. La fine del Suo tempo tra gli uomini si avvicina inesorabile e sa che il calice che Dio Padre ha predisposto per Lui è il più amaro che si possa immaginare. Sa anche che uno dei Suoi amici lo tradirà, e che un altro lo rinnegherà, e lo dice agli Apostoli, che increduli protestano. Protestano anche quando Gesù lava i piedi a ciascuno di loro, un atto di grande umiltà, ma anche di immenso amore. Sembra ancora così lontana la morte di Cristo, eppure ecco che Lui prende il pane e prende il vino e sacrifica Se stesso nella prima Eucarestia, solo un’anticipazione di ciò che avverrà di lì a pochi giorni.
Gesù nel Getsemani
Dopo la cena Gesù si apparta per pregare nell’Orto degli Ulivi. In realtà non vorrebbe stare solo. I dubbi si sono ingigantiti nella Sua mente, la paura della sofferenza che Lo aspetta Lo fa tremare nella Sua risoluzione. Ma gli Apostoli dormono e nemmeno Dio sembra voler ascoltare le Sue preghiere. Alla fine la scelta è Sua e Sua soltanto: Gesù accetta che il Suo destino si compia, è pronto per morire.
La negazione di San Pietro
Arriva il momento dell’arresto di Gesù. I soldati romani guidati da Giuda irrompono alle pendici del Monte degli Ulivi. Qualche discepolo cerca di reagire estraendo le armi, ma Gesù li ferma e si consegna docile ai suoi carnefici. Gesù viene condotto davanti ai sacerdoti Anna e Caifa, ed è a questo punto che si colloca la triplica negazione di Pietro (prima dell’incontro con i sacerdoti secondo Luca, dopo secondo Marco e Matteo). Nel cortile del palazzo Pietro viene accusato da una donna di conoscere Gesù e di essere uno dei suoi. Pietro nega, non una ma tre volte, proprio come aveva predetto Gesù durante l’Ultima Cena. Poi si abbandona al pianto. La negazione di San Pietro è stata immortalata da molti maestri dell’arte, uno per tutti Caravaggio.
Il processo presso Ponzio Pilato
Anche il processo di Gesù è descritto in tutti i Vangeli canonici. Dopo essere stato accusato di bestemmia dai sacerdoti e dal Sinedrio, il tribunale ebraico, per essersi paragonato a Dio, Gesù viene condotto davanti al governatore romano delle Giudea, Ponzio Pilato. Non basta infatti un’accusa teologica per condannarlo a morte, ne serve una politica. Pilato, seppur scettico davanti all’odio che tutti manifestano per un uomo che lui giudica al massimo folle, condanna Gesù per sedizione e lesa maestà. La sentenza è di morte per crocifissione.
La Passione e crocifissione di Gesù
Inizia così la sequenza di eventi nota come la Passione di Gesù vera e propria. La Via Crucis, o Via Dolorosa, ripercorre in quattordici stazioni il percorso di Gesù dal tribunale in cui è stato condannato fino al colle della Crocifissione, fino alla deposizione di Gesù dalla croce e poi nel sepolcro. Pratica devozionale per eccellenza della Pasqua, è nata per permettere anche a chi non poteva permettersi un pellegrinaggio in Terra Santa di seguire i momenti della Passione di Cristo, rievocando la Sua sofferenza resa eterna in queste scene scolpite nella pietra o dipinte.
Dopo essere stato picchiato e umiliato in ogni modo, Gesù viene incoronato con una corona di spine e ammantato con una veste color porpora, in spregio al suo essersi proclamato Re dei Giudei. Trascinato fuori dal tribunale viene spogliato, fustigato, e poi gli viene caricata sulle spalle la Croce che dovrà portare fino alla Sua ultima destinazione: il colle della crocifissione. Gesù avanza tra due ali di folla inferocita, quella stessa folla che pochi giorni prima lo aveva accolto festante a Gerusalemme agitando fronde e rami di palma. Tra di loro, nascosti e spaventati, gli Apostoli, Sua madre Maria e le donne che, nonostante tutto, ancora lo amano e partecipano impotenti al Suo strazio passo dopo passo. Gesù vacilla sotto il peso della Croce e cade una prima volta. Il suo sguardo annebbiato dalla sofferenza incontra quello di Maria. È solo un istante, ma possiamo immaginare l’atroce sofferenza della Madonna che vede il Suo unico figlio piegato e spezzato in quel modo. La profezia di Simeone si è compiuta, una spada le trafigge l’anima (Lc 2, 35), e tuttavia anche in quel momento la Madonna mette da parte il suo immenso dolore, cerca di trasmettere a suo figlio solo amore, tenerezza, l’ultima che Lui riceverà in questo mondo che Lo sta condannando a morte.
Simone di Cirene viene costretto dai soldati romani ad aiutare Gesù a portare la Croce. Ora avanzano insieme, mentre Santa Veronica si fa strada tra la gente per asciugare il volto di Gesù, che nuovamente cade nella polvere.
Davanti al pianto delle donne di Gerusalemme Gesù le consola, Lui che sta soffrendo una pena indicibile, e le incoraggia a non piangere per Lui, ma per loro stesse e per i loro figli. Poi di nuovo cade, per la terza volta, ormai sfinito.
Giunto sulla cima del Golgota Gesù viene spogliato delle vesti, fatto distendere sul legno della Croce e inchiodato mani e piedi, per poi essere innalzato tra altre due croci, quelle di due ladroni. Perfino in questo momento in cui la Sua agonia sta per giungere al culmine Cristo mette da parte il proprio dolore e perdona Disma, il ladrone pentito, promettendogli il paradiso.
La morte di Gesù viene descritta con lievi differenze dagli evangelisti, come abbiamo accennato. Dopo la morte, il corpo di Gesù viene tolto dalla croce, reclamato da Giuseppe di Arimatea, un suo discepolo e uomo misericordioso, e da lui preparato per essere deposto nel sepolcro. Da quella tomba Gesù risorgerà tre giorni dopo, ma a questo punto siamo oltre la Passione di Gesù e nel pieno della Sua Gloria.