Conosciamo il palosanto, preziosa pianta tropicale dal legno fortemente aromatico e dalle proprietà preziose
La prima curiosità che suscita in noi il palosanto deriva dal suo nome: palosanto, ovvero “legno santo”. Ovviamente non è questo il nome scientifico di questa pianta particolare, che cresce spontanea in America centro meridionale, ma che viene anche coltivata proprio per le sue proprietà straordinarie. Il vero nome è Bursera graveolens, e viene utilizzata da sempre dalle popolazioni sudamericane, che la considerano una sorta di albero sacro. Gli europei l’hanno scoperta all’inizio del 1800 e gli studiosi che l’hanno catalogata per la prima volta hanno deciso di darle questo soprannome suggestivo perché il palosanto fiorisce il giorno di Natale.
Dopo secoli di sfruttamento indiscriminato, oggi il palosanto è una pianta protetta. Infatti il suo legno dal profumo aromatico, che la rende così preziosa, dipende da molti fattori, che vanno dalla composizione chimica del terreno, all’età dell’albero, al modo in cui il legno stesso viene raccolto. Perché il legno di palosanto raggiunga il suo profumo migliore, l’albero da cui viene preso deve avere già almeno dieci anni. Inoltre i rami che vengono raccolti devono essere già caduti da soli e devono essersi seccati sul terreno, dove vengono arricchiti da funghi e licheni di vario tipo. Dunque, nelle coltivazioni di palosanto, si aspetta che gli alberi siano morti naturalmente, li si lascia sul terreno per 4-10 anni, poi si raccolgono. A questo punto si procede a piantare nuovi alberi, mentre quello raccolto viene lavorato con un procedimento di distillazione naturale chiamato distillazione in corrente di vapore, che viene impiegato per trattare le sostanze che si degradano a temperature prossime al loro punto di ebollizione. Questo rende il procedimento particolarmente adatto proprio per la produzione di oli essenziali e i composti aromatici naturali. In pratica si inserisce nella colonna di distillazione acqua o vapore per abbassare il punto di ebollizione delle sostanze, e se non è sufficiente si lavora sottovuoto, fino ad ottenere le condizioni ottimali per separare l’acqua dai principi attivi.

Scopriamo come usare il palosanto e l’utilizzo che si fa di questo particolare legno nella produzione degli incensi naturali.
Le proprietà del Palo Santo
Abbiamo scritto che nei paesi di origine il palosanto è considerato una pianta sacra, magica. Viene usato da millenni per scacciare le energie negative, gli spiriti maligni, ma anche per prevenire malattie che da queste energie e da questi spiriti sono causate. Parliamo in questo caso di malattie della mente, come tristezza, depressione, cattivo umore, che secondo le popolazioni locali sono spesso causati dalla “mala energia” o dalla “planga bianca”, “una energia che non si vede, non si sente, non si tocca e non ha odore”, una sorta di malocchio insomma.
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Bruciare il Palo Santo è un modo per purificare gli ambienti domestici da queste energie negative, ma nello stesso tempo il suo fumo aromatico tiene lontane le zanzare e altri insetti, le cui punture spesso sono causa di vere malattie, e perfino i pipistrelli vampiro. Il Palo Santo che si brucia per questo tipo di utilizzo è chiamato anche Sahumerio, parola spagnola sinonimo di incenso, usata anche per altri tipi di legno aromatico che vengono bruciati. Il suo profumo è tale da renderlo anche adatto per la meditazione, o semplicemente per combattere i cattivi odori negli ambienti domestici. Sempre per la fumigazione vengono utilizzati anche i trucioli di Palo Santo.
Dalla corteccia e dalla resina del palosanto si estrae la Lynpha de Palo Santo, un olio essenziale che possiede proprietà lenitive straordinarie e che viene usato come rimedio per le malattie della pelle. La resina viene usata anche come disinfettante, e come cura per carie e mal di denti. L’Agüita è invece una tisana ottenuta dal palosanto e usata come rimedio per malattie respiratorie, disturbi delle vie urinarie, disturbi intestinali, ma anche come rimedio contro il cattivo umore.
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Come si brucia il Palo Santo
Per bruciare il Palo Santo mantenendo inalterate le qualità della resina e degli oli essenziali in esso contenuti, e quindi ottenendo il profumo migliore, occorre usare un metodo particolare. Il Palo Santo viene venduto sotto forma di legnetti che hanno tutti più o meno la stessa lunghezza e spessore. Anche questo serve a mantenere, nella fase di combustione, la conservazione ottimale delle resine e degli oli essenziali contenuti nel legno.

Per lo stesso motivo non dobbiamo mai sottoporre il legno a una fonte di fuoco troppo intensa, che finirebbe col carbonizzarlo: non deve essere la fiamma a consumare il legno di Palo Santo, ma la brace.
Accendete un fiammifero, avvicinatelo al legno e iniziate a bruciarlo delicatamente. Al legno di Palo Santo occorreranno circa 30 secondi di contatto con la fiamma per iniziare a bruciare in modo uniforme. Dopodiché spegnete il fuoco, soffiate sul legno, che avrà iniziato a sprigionare un caratteristico fumo bianco. Se il fumo che esce è nero, invece, significa che state bruciando troppi oli essenziali e state rovinando l’aromaticità del Palo Santo.
Se avete la sensazione che il legno si stia spegnendo, soffiate ancora su di esso, ma evitate di ricorrere ancora alla fiamma, per non carbonizzare il Palo Santo. Usate il legno per diffondere il fumo nella stanza e poi lasciatelo spegnere tranquillamente. Il “paletto santo” può essere riutilizzato molte volte, basta conservarlo in un contenitore ignifugo.
Incensi Palo Santo
Nel nostro store on line trovate i bastoncini di Palo Santo da bruciare come incensi. C’è la pratica confezione da 30 grammi di legnetti raccolti dalle popolazioni locali almeno 4 anni dopo la caduta naturale della pianta e dopo che la resina, arricchita da funghi e mucillagini del terreno, ha ricoperto e infuso i paletti di legno dell’aroma caratteristico, o la confezione da 40 grammi, con legnetti un po’ più grandi.

In entrambi i casi dovrete accendere la punta del legnetto e quando avrà attecchito spegnere la fiamma. Il legno incandescente emanerà il fumo aromatico per circa 2 minuti. Se desiderate mantenere il legnetto di Palo Santo acceso a lungo potete appoggiarlo su un carboncino.