La tradizione delle crêpes per la festa della Candelora in Francia - Holyblog

La tradizione delle crêpes per la festa della Candelora in Francia

La tradizione delle crêpes per la festa della Candelora in Francia

La festa della Candelora celebra la vittoria della luce sulle tenebre. Tra religione e folklore, una golosa tradizione dalla Francia: le crêpes!

Quella che conosciamo come Festa della Candelora è in realtà una celebrazione molto antica, che si ricollega a due precetti fondamentali della legge ebraica, e che affonda le sue origini in riti ancora più antichi e pagani, legati alla luce. La festa ha subito molte trasformazioni nel tempo, integrando tradizioni e significati diversi. Originariamente era chiamata Purificazione della Beata Vergine Maria, prima del Concilio Vaticano II, e si ricollegava ai riti di purificazione che una donna doveva adempiere quaranta giorni dopo il parto secondo la cultura ebraica. Ma questa denominazione trascurava un altro aspetto centrale della celebrazione: la presentazione di Gesù al Tempio e l’incontro con Simeone, che lo riconobbe come la luce del mondo. Il nome popolare dato a questa festa, Candelora, deriva dalla tradizionale benedizione delle candele che ha luogo in questa occasione, un gesto simbolico che rappresenta Cristo come “luce per illuminare le genti”. Le candele benedette vengono poi conservate nelle case dei fedeli come segno di protezione e simbolo della luce divina che guida il cammino spirituale.

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Il nome Candelora richiama anche riti antichi legati alla luce, come il Lucernario nel rito romano, che prevedeva l’accensione di una lampada al tramonto, simbolo di Cristo che vince le tenebre. Tuttavia, le radici della festa potrebbero affondare anche in tradizioni precristiane, come i Lupercali, celebrati nell’antica Roma in febbraio, mese dedicato alla purificazione e alla fecondità. Il nome stesso del mese deriva dal verbo latino februare, “purificare” e si collega al dio etrusco Februus. Alle calende di febbraio si festeggiava inoltre Giunone Februata, con riti che prevedevano l’accensione di torce. Un’altra celebrazione affine è Imbolc, festa celtica che segnava il passaggio dall’inverno alla primavera, dal buio alla luce. In tutte queste tradizioni, il simbolismo della luce e della purificazione si intreccia con quello cristiano.

Nel corso dei secoli la Candelora ha dato vita a molte tradizioni popolari, proverbi divenuti di uso comune, e ricette con le quali ogni anno si onora questa festa così importante, a cavallo tra folklore e religione.

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Significato religioso della Candelora

La Candelora, celebrata il 2 febbraio, rappresenta un momento significativo nel calendario liturgico cristiano. Questa festa commemora la presentazione di Gesù al Tempio di Gerusalemme e la purificazione della Vergine Maria, quaranta giorni dopo il parto. Questo episodio dei Vangeli (Luca 2,22) è molto importante per il legame che crea tra la religione cristiana e la cultura ebraica. Fin dalla sua istituzione nel IV secolo d.C., questa ricorrenza ha rappresentato un ponte significativo tra l’Antico e il Nuovo Testamento, ed evidenziato la continuità e il compimento delle promesse divine. Secondo la legge ebraica, descritta in Levitico 12, la nascita di un bambino richiedeva specifiche pratiche di purificazione per la madre. Inoltre ogni primogenito maschio doveva essere consacrato a Dio nel Tempio attraverso un rito specifico noto come Pidyon HaBen, o riscatto del primogenito. Questa pratica è radicata nelle Scritture ebraiche, in particolare nel Libro dell’Esodo, dove Dio comanda: “Consacrami ogni primogenito, il primo parto di ogni madre tra gli Israeliti” (Esodo 13:2)

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La Candelora in Francia

In Francia, la Candelora è conosciuta come La Chandeleur, da chandelle (candela), e ha assunto nel corso dei secoli una dimensione culturale unica, che intreccia tradizioni religiose e popolari. Mentre nelle chiese si mantiene vivo il rituale della benedizione delle candele, nelle case francesi la festa è divenuta sinonimo di crêpes. Secondo la tradizione, preparare e far saltare le crêpes il giorno della Candelora porta fortuna e prosperità per l’anno a venire. La tradizione di mangiare questi dolci golosi durante la Candelora è attribuita a Papa Gelasio I, il quale, per confortare i pellegrini in visita a Roma, ordinò che venissero preparate grandi quantità di farina e uova e con esse venissero cucinate queste saporite frittelle. Le crêpes simboleggiano il sole e la luce, elementi di speranza e abbondanza per il raccolto futuro. Secondo la tradizione, i contadini dovevano fare saltare la prima crêpe con la mano destra mentre tenevano una moneta d’oro nella sinistra. Se la crêpe non cadeva, si credeva che la famiglia avrebbe avuto prosperità per l’anno a venire. La moneta veniva poi arrotolata nella crêpe e conservata fino all’anno successivo, per essere regalata a una persona povera.

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In alcune città, come Marsiglia, la Candelora è celebrata con processioni e benedizioni, dove i fedeli portano candele verdi e partecipano a riti religiosi. Qui, è anche tradizione acquistare le navettes, un tipo di pane tipico della zona.
Le crêpes sono preparate in diverse varianti a seconda delle regioni francesi. Ad esempio, si chiamano tantimolles in Champagne e croupets in Guascogne. Ogni regione ha le sue peculiarità nella preparazione e presentazione delle crêpes. Questa antica tradizione, che unisce il significato religioso della benedizione delle candele alla gioia conviviale della preparazione delle crêpes, continua a essere un momento importante nel calendario festivo francese.

La ricetta delle crêpes francesi

La preparazione delle crêpes per la Candelora segue una ricetta tradizionale tramandata di generazione in generazione. Per realizzare delle autentiche crêpes francesi occorrono: 250g di farina, 4 uova, 500ml di latte, un pizzico di sale, 50g di burro fuso e un cucchiaio di zucchero. La chiave per ottenere crêpes perfette sta nella preparazione della pastella, che deve riposare almeno un’ora per permettere alla farina di assorbire completamente i liquidi. La cottura richiede una padella ben calda e leggermente unta, dove versare un mestolo di pastella facendola girare rapidamente per distribuirla in modo uniforme. La tradizione vuole che la prima crêpe venga dedicata alla Candelora stessa, e va conservata o regalata in segno di buon auspicio. Le crêpes possono essere gustate sia in versione dolce, con zucchero, marmellata o cioccolato, sia in versione salata, farcite con prosciutto, formaggio o uova. Provatele con la nostra meravigliosa crema spalmabile al cioccolato al latte e nocciole, un prodotto artigianale realizzato nel monastero trappista di Frattocchie con ingredienti selezionati. Il suo gusto delicato e goloso, risultato dell’unione tra cioccolato al latte e nocciole, la rende ideale per arricchire una fetta di pane a colazione, ma sulle crêpes è incomparabile!