L'episodio della pesca miracolosa nel Vangelo - Holyblog

L’episodio della pesca miracolosa nel Vangelo

L’episodio della pesca miracolosa nel Vangelo

Nei Vangeli si racconta per ben due volte di una pesca miracolosa voluta da Gesù. Ecco i due episodi e il loro significato

In questo articolo si parla del miracolo della pesca miracolosa nel Vangelo, ma, per prima cosa, dobbiamo chiarire che ci sono due episodi della vita di Gesù che portano questo nome, raccontati in due diversi Vangeli e ambientati uno all’inizio della Sua missione, l’altro dopo la Sua morte e Resurrezione.

Il primo episodio della pesca miracolosa è raccontato in Luca 5,1-11, ed è uno dei momenti chiave nei Vangeli sinottici. Infatti racconta della chiamata degli apostoli e di uno dei primi miracoli importanti di Cristo. Nei primi tempi del Suo ministero, Gesù si trovava al lago di Gennesaret, o Tiberiade. Mentre parlava alla folla che si era riunita intorno a Lui, vide due barche ormeggiate vicino. I pescatori erano scesi a terra, intenti a pulire le reti. Gesù salì sulla barca di un certo Simon Pietro, e gli chiese di allontanarsi un po’ dalla riva. Sedutosi sulla barca, ricominciò ad insegnare alla folla. Al termine del suo insegnamento, chiese a Simone di prendere il largo e gettare le reti per pescare. Simone lo informò che avevano tentato tutta la notte, e che la pesca era stata infruttuosa, ma alla fine obbedì, prese il largo e gettò le reti. In poco tempo esse si colmarono di una quantità enorme di pesci, tanto da minacciare di rompersi. Simone dovette chiamare anche i compagni dell’altra barca e riempierono entrambe le imbarcazioni fin quasi al punto di farle affondare. Tornati a riva Simon Pietro si prostrò davanti a Gesù, confessando di sentirsi indegno, ma Gesù lo confortò dicendogli di non temere e annunciando che d’ora in poi sarebbe diventato un pescatore di uomini. Simon Pietro abbandonò le barche e tutto ciò che aveva per seguire Gesù, e con lui anche Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, suoi compagni. Questo episodio rappresenta un momento cruciale nella storia di Gesù, con il reclutamento degli apostoli chiamati a seguirLo e a diventare strumenti per la diffusione del Suo messaggio.

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La seconda pesca miracolosa è raccontata in Giovanni 21,1-14. Dopo essere morto e risorto, Gesù apparve nuovamente ai suoi discepoli in Galilea, proprio sulle sponde dello stesso lago di Tiberiade in cui aveva incontrato Simon Pietro, Giacomo e Giovanni. Questa fu la terza volta che Gesù si manifestò ai discepoli dopo la sua Resurrezione. La prima apparizione avvenne la sera della domenica di Pasqua, quando apparve ai discepoli nel Cenacolo dove si erano riuniti, tranne Tommaso che non era presente in quel momento. La seconda volta fu otto giorni dopo, nuovamente nel Cenacolo, e questa volta Tommaso era presente e poté toccare le ferite di Gesù. Alla terza apparizione ai bordi del lago di Tiberiade oltre a Pietro c’erano Tommaso (detto Didimo), Natanaele di Cana, l’apostolo Giacomo e suo fratello Giovanni, e altri due discepoli si trovavano insieme. Pietro decise di andare a pescare e i compagni vollero andare con lui. Uscirono al largo, ma non pescarono nulla per tutta la notte. All’alba, tornando a riva, s’imbatterono in un uomo: era Gesù, ma loro non lo riconobbero. Gesù chiese loro se avessero qualcosa da mangiare, e quando loro risposero di no, li esortò a gettare la rete dalla parte destra della barca. Così fecero e non riuscirono neppure a tirarla su a causa della moltitudine di pesci che la colmava. Giovanni per primo riconobbe Gesù, lui che tra tutti i discepoli era il più amato, e disse a Pietro: “È il Signore!”

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Pietro, appena udito questo, si raccolse le vesti ai fianchi e si gettò in mare. Gli altri discepoli trascinarono la rete piena di pesci fino a riva e, scesi a terra, trovarono un fuoco su cui arrostiva del pesce e del pane. Gesù disse loro: “Portate il pesce appena pescato.” Pietro salì sulla barca e trasse a terra la rete con centocinquantatré grossi pesci, senza che essa si rompesse. Gesù li invitò quindi a mangiare e, senza bisogno di chiedere chi fosse, i discepoli riconobbero che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e il pesce e li diede loro.

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La pesca miracolosa

L’episodio della prima pesca miracolosa è prima di tutto una manifestazione del potere di Gesù sulla natura. Anche se i pescatori avevano lavorato invano per tutta la notte, seguendo il Suo consiglio riescono a fare una pesca straordinaria. Questo mette in evidenza il potere sovrannaturale di Gesù come Figlio di Dio.
Ma è soprattutto importante per la chiamata degli apostoli. Dopo il miracolo, Gesù chiama i pescatori Simone Pietro, Giacomo e Giovanni a seguirlo, dicendo loro che d’ora in poi saranno pescatori di uomini. Questo simboleggia la chiamata di Gesù agli uomini comuni per diventare suoi discepoli e partecipare al suo ministero. San Pietro Apostolo e gli altri discepoli all’inizio sono reticenti: pescare di giorno è insensato, nessuno lo fa. Ma quando decidono di affidarsi alle parole di Gesù avviene il miracolo. Così dovrebbe essere per ogni cristiano, che confida nella promessa di salvezza e vita eterna, senza porsi domande, solo per fede, e giorno dopo giorno raccoglie i frutti di questa scelta coraggiosa.
Ancora, le due barche piene di pesci rappresentano la Chiesa nella sua unità, e nella sua missione di “pescare” anime per il Regno di Dio. Come i pescatori devono lavorare insieme per tirare su le reti piene di pesci, così anche i credenti sono chiamati a lavorare insieme per diffondere il Vangelo e portare persone alla fede. Il grande numero di pesci catturati nel miracolo può essere interpretato come un segno della futura diffusione del Vangelo e della moltiplicazione dei credenti attraverso il ministero dei discepoli di Gesù.

Anche la seconda pesca miracolosa nel Vangelo di Giovanni, che si verifica dopo la risurrezione di Gesù, ha significati simbolici e teologici particolari. Si tratta della terza apparizione di Gesù dopo la sua morte ed evidenzia il perdurare del Suo potere sulla natura e sulle circostanze umane. Gesù fornisce una guida all’evangelizzazione ai suoi discepoli tramite la metafora della pesca. Anche in questo caso la pesca miracolosa avviene quando essi seguono le Sue istruzioni e si affidano a Lui. Questo simboleggia la necessità di obbedire alla volontà di Gesù e il ruolo degli apostoli nel continuare la Sua missione.
I discepoli non riconoscono subito Gesù sulla riva, ma quando Lui li guida a fare la pesca miracolosa, Giovanni, il discepolo amato, lo riconosce. Ciò suggerisce che, anche se a volte possiamo non riconoscere immediatamente la presenza di Gesù nelle nostre vite, Egli è sempre presente e guida chi si affida a Lui.
Il pasto di pesce e pane preparato per i suoi discepoli sulla riva dopo la pesca miracolosa rappresenta la Provvidenza divina. Gesù si prende cura dei suoi discepoli e fornisce loro ciò di cui hanno bisogno.

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Il pescatore di uomini

Il termine pescatore di uomini è una metafora usata da Gesù nel Vangelo per descrivere la missione dei suoi discepoli. Nell’episodio della pesca miracolosa raccontato nel Vangelo di Luca, Gesù dice a Simone Pietro: “D’ora in poi sarai pescatore di uomini” (Luca 5:10). Questa frase simbolica indica che, così come i pescatori raccolgono pesci nelle reti, i discepoli di Gesù saranno incaricati di pescare persone, cioè di portarle nella comunità di credenti e di diffondere il messaggio evangelico. Dunque essere un pescatore di uomini significa essere un evangelizzatore, qualcuno che lavora attivamente per portare ad altri alla fede in Gesù Cristo e per far crescere la comunità dei credenti. È un richiamo alla responsabilità dei seguaci di Gesù di condividere il Suo insegnamento e di testimoniare il Suo amore e la Sua salvezza a coloro che sono ancora estranei alla Sua grazia.

La pesca miracolosa per bambini

La storia della pesca miracolosa dovrebbe essere presentata ai bambini in modo semplice e coinvolgente, adattando il racconto alle loro capacità di comprensione.

Un giorno, Gesù stava vicino a un grande lago e incontrò un uomo chiamato Simon Pietro. Lui e i suoi amici pescatori avevano passato tutta la notte a pescare, ma non avevano preso nemmeno un pesce! Erano molto stanchi e delusi.
All’improvviso, Gesù disse loro: “Torniamo sulle barche, andiamo al largo e gettiamo le reti per la pesca”. Anche se erano stanchi e non avevano molta speranza, i pescatori decisero di ascoltare Gesù e fare come lui aveva suggerito.
Quando lo fecero, accadde qualcosa di veramente magico! Quando tirarono su le reti c’erano così tanti pesci che le reti quasi si spezzarono!
Gli amici di Simon Pietro vennero in aiuto con le loro barche e insieme tirarono su tutti i pesci. Erano così tanti che le barche erano piene fino all’orlo!
Simon Pietro era così sorpreso e felice che si inginocchiò davanti a Gesù e disse: “Sei davvero speciale, Signore, e io sono solo un semplice pescatore!”
Gesù sorrise e disse a Simone: “Non avere paura. Da ora in poi, non pescherai più solo pesci, ma sarai un pescatore di uomini! Insieme troveremo molte persone che vogliono venire con noi.”
E così, Simon Pietro e i suoi amici lasciarono tutto e seguirono Gesù per diffondere il suo amore e il suo messaggio a tutte le persone che incontravano.