I mestieri del Presepe Napoletano - Holyblog

I mestieri del Presepe Napoletano

I mestieri del Presepe Napoletano

I mestieri del Presepe napoletano non sono quello che sembrano. Pescatori, falegnami, fioraie, perfino pizzaioli hanno un ruolo che va ben al di là del mestiere che rappresentano. Scopriamo i significati nascosti nei personaggi che popolano uno dei presepi più famosi del mondo.

Il Presepe napoletano non è la semplice rappresentazione della Natività, ovvero della nascita di Gesù Bambino a Betlemme. In diversi articoli precedenti abbiamo indagato la complessità del suo impianto scenografico, il profondo simbolismo che ne permea ogni singolo elemento, anche quelli apparentemente più insignificanti e banali. Nel Presepe napoletano nulla è lasciato al caso, ogni singolo oggetto, ogni singola figura, sono posizionate in modo preciso per raccontare una storia, per trasmettere un’emozione, per dar vita a un equilibrio tanto fragile quanto necessario. Un equilibrio perfetto che è lo stesso su cui si basa l’ordine del mondo, ovvero quello tra forze apparentemente in contrasto, opposte, ma che in realtà trovano proprio nel loro bilanciarsi la loro ragione d’essere: vita e morte, bene e male, luce e oscurità. Questo e altro si nasconde dietro i luoghi e i personaggi del Presepe napoletano, dai pastori del Presepe al cacciatore, dal pescatore alla capanna stessa in cui Gesù vede la luce. Per questo è interessante soffermarci in questo articolo sul significato dei mestieri nel Presepe.

Personaggio presepe napoletano

È la storia stessa del Presepe napoletano a giustificarne la profondità di simboli e intenti. Il primo documento che attesta la presenza di un Presepe nella zona di Napoli risale al 1021, e la storia di quei secoli è disseminata di accenni e testimonianze che ci fanno comprendere come, fin da allora, il Presepe fosse considerato una rappresentazione non solo religiosa, ma anche di grande pregio artistico, dono prezioso e gradito da parte di nobili e perfino principi ai luoghi di culto.

Dobbiamo tuttavia aspettare il XV secolo per trovare i primi esempi di sculture in legno realizzate appositamente da maestri artigiani, come i fratelli Giovanni e Pietro Alemanno, primi scultori di figure per la Natività, o Pietro Belverte, al quale dobbiamo il primo Presepe ambientato in una vera grotta costruita con pietre portate dalla Palestina.

Nel XVI secolo si iniziarono a realizzare statuine in terracotta per uso privato, alle quali spesso venivano date le fattezze dei committenti. Con il Presepe realizzato da San Gaetano da Thiene, considerato l’inventore del Presepe napoletano, nell’ospedale degli Incurabili, nasce la tradizione di allestire il Presepe nelle chiese e nelle case in occasione del Natale, rimuovendolo per il resto dell’anno. È anche l’inizio del Presepe barocco, nella chiesa degli Scolopi, composto da manichini snodabili di legno, inizialmente a grandezza naturale, poi più piccoli, riccamente abbigliati con stoffe pregiate. Durante tutto il Seicento il Presepe napoletano si evolve, e gli elementi sacri che lo caratterizzavano iniziano a subire sempre di più la contaminazione del mondo profano. Case, botteghe, scene di mercato, taverne, strade popolate da un’umanità variegata e non scevra di brutture, deformità. La realtà esasperata al punto di farsi arte.

Ma è nel ‘700 che il Presepe napoletano conosce la sua Età dell’oro. Non più appannaggio esclusivo di chiese e luoghi di culto, diventa un elemento di pregio per i palazzi dell’aristocrazia, che fanno a gara per aggiudicarsi le opere migliori degli artisti più famosi e rinomati. I personaggi sono realizzati in filo metallico ricoperto di stoppa, con testa e membra in legno dipinto, e, successivamente, in terracotta. Giuseppe Sanmartino fu solo uno dei grandi scultori napoletani del Settecento a cimentarsi nell’arte presepiale e a dare origine a una scuola. Moltissimi artisti rinomati si dedicarono alla realizzazione delle figure in terracotta per il Presepe per tutto il ‘700 e nel secolo successivo.

Ma veniamo a esaminare in dettaglio i mestieri del Presepe napoletano e il loro significato più profondo, il simbolismo che celano.

I pescatori

I pescatori del presepe napoletano
Movimento presepe Pescatori 14 cm

Tra i mestieri del Presepe napoletano il pescatore è uno di quelli che riveste una valenza positiva e confortante. Contrapposto alla figura del cacciatore, che si incontra poco prima, procedendo all’interno del Presepe, il pescatore comunica un senso di serenità e sollievo, sia esso seduto in riva al fiume, con la canna tra le mani e la lenza gettata nell’acqua, o nella piazza del mercato, accanto al banco del pesce.

Come il cacciatore rappresenta la morte, così il pescatore rappresenta la vita, e lo si capisce dal suo aspetto un po’ trasandato, ma colorato, vivace, dal guizzare dei pesci sul banco di vendita, o alla lenza. Richiama anche la pesca delle anime, e dunque la figura di Gesù e dei suoi apostoli. Ancora il pescatore, o il pescivendolo, sono associati nel Presepe napoletano al mese di dicembre. In questa raffigurazione vediamo due pescatori intenti a riporre le loro reti dopo la pesca. La scena è realizzata interamente a mano, a Napoli, per mano di esperti presepisti con anni di esperienza nella realizzazione di presepi artistici. Le statue sono realizzate in vera terracotta e accuratamente rivestite di stoffa e si muovono grazie a un motorino elettrico, che funziona semplicemente collegando la presa alla corrente a 220V.

Il venditore di stoffe

Il venditore di stoffe del presepe napoletano
Venditore stoffe moro 18 cm presepe napoletano

Come spesso avviene, il venditore di stoffe è rappresentato come un mercante straniero, in questo caso un moro, riccamente abbigliato. Anche i venditori e i commercianti nel Presepe napoletano hanno spesso un significato simbolico che travalica il loro ruolo. Per esempio molti venditori soprattutto di alimenti sono personificazioni dei mesi.

Nel caso del venditore di stoffe, esso fa parte della folta corte di commercianti e venditori ambulanti con la quale il mondo profano si è incontrato con quello sacro nel Presepe napoletano barocco. Un’umanità varia e multiforme, contraddittoria e perfino grottesca, nel suo realismo a tratti crudele.

Questa statuina, realizzata con dovizia di particolari e cura artigianale, ci racconta la storia di un mercante giunto da lontano per vendere la propria merce in una notte diversa da tutte le altre notti.

La fioraia

La fioraia del presepe napoletano
Fioraia movimento presepe 10 cm di Napoli

Anche questa figura tipica del Presepe napoletano nasce dalla tradizione popolare, ed è realizzata interamente a mano dagli artigiani napoletani in terracotta e stoffa sagomata. Rappresenta una donna con un banco pieno di fiori esposti. Un meccanismo nascosto fa sì che la fioraia possa muovere la mano per offrire i suoi fiori colorati. Per un attimo dimentichiamo che è inverno inoltrato. L’occasione della nascita di Gesù merita tutti i più bei fiori della primavera!

La lattaia

La lattaia del presepe napoletano
Lattaia con banco movimento 14 cm presepe napoletano

La vecchia lattaia dispone con cura i suoi secchi di latte di varie dimensioni e materiale sul suo banco di vendita, come si può immaginare abbia fatto ogni giorno, per tutta la sua lunga vita. Anche questo incantevole personaggio realizzato dagli artigiani presepisti napoletani nasconde un meccanismo che le permette di muoversi, e ci racconta la storia di una persona viva, vera, inserita in uno scenario suggestivo e immortale come il Presepe, appunto.

Il falegname

Il falegname del presepe napoletano
Movimento Falegname con pialla per presepe napoletano 30 cm

Tra i mestieri del Presepe napoletano non può mancare il falegname. Infatti esso richiama il mestiere di San Giuseppe, il ‘padre’ putativo di Gesù, e dunque riveste un significato simbolico più incisivo rispetto ad altri artigiani. In questa scena è raffigurato un falegname intento a lavorare con la pialla e tutti i suoi strumenti sul bancone della sua bottega.

Un piccolo motore permette il movimento della figura realizzata a mano in terracotta e stoffa sagomata secondo l’antica tradizione presepiale napoletana.

Il macellaio

Il macellaio del presepe napoletano
Ambientazione movimento macellaio presepe napoletano

Abbiamo già accennato a come nel Presepe napoletano ai venditori di alimenti siano associati simbolicamente i mesi dell’anno. In particolare al macellaio o salumiere è associato il mese di gennaio quando, tradizionalmente, in campagna veniva ucciso il maiale.

In questa splendida scena in movimento realizzata interamente a mano da artigiani italiani il macellaio è nella sua bottega, rappresentata con incredibile realismo, intento a tagliare un pezzo di carne con la mannaia.

Il fruttivendolo

Il fruttivendolo del presepe napoletano
Movimento presepe scena fruttivendolo 12 cm

Nel Presepe napoletano il fruttivendolo che espone i suoi prodotti colorati e succulenti ha un significato di abbondanza e ricchezza. Non a caso, pur essendo inverno, nelle sue ceste intrecciate e nelle cassette di legno egli mostra uva, pannocchie, anguria, melograni, tutti frutti legati alla bella stagione e alla sua fecondità.

Probabilmente la tradizione delle nature morte del Seicento ha influenzato nel tempo questa figura del Presepe. In questa particolare scena vediamo il fruttivendolo nella sua bottega che pesa i frutti esposti in abbondanza davanti e intorno a lui.

Il fornaio

Il fornaio del presepe napoletano
Fornaio 10 cm illuminato presepe napoletano

Il fornaio nel Presepe napoletano è associato al mese di giugno. Il fornaio e la sua bottega oltre a rappresentare l’antico mestiere, simboleggiano anche la dottrina cristiana e in particolare il significato speciale dato da essa al pane nell’Eucarestia. Questa scena interamente realizzata in Italia, a Napoli, è curata con grande attenzione in ogni dettaglio, in particolare nelle espressioni del volto delle statuine, assolutamente realistiche.

Il pizzaiolo

Il pizzaiolo del presepe napoletano
Scena pizzeria 3 personaggi 12 cm presepe Napoli

Tra i mestieri del Presepe napoletano non può mancare il pizzaiolo. In questa suggestiva scena che rappresenta un’antica pizzeria rurale, un pizzaiolo e i suoi due avventori attendono che la pizza sia pronta. I personaggi sono realizzati a mano in terracotta e rivestiti di stoffa, e la scena è illuminata in modo suggestivo e curata nei minimi dettagli.