Scopriamo come realizzare statuine fai da te del Presepe: idee creative, materiali semplici e tecniche facili per dare vita al Natale con tradizione e amore
Indice articolo
C’è una magia speciale che attraversa i secoli e che ogni Natale torna a brillare nelle case. Non è l’Albero di Natale, che pure attinge da una tradizione antichissima, e che con le sue luminarie scintillanti celebra il trionfo della luce sull’oscurità dell’inverno. Si tratta di un altro simbolo antico, nel quale convivono fede, arte e memoria. Stiamo parlando del Presepe, non una semplice decorazione natalizia, ma un vero e proprio racconto visivo della nascita di Gesù. Antico, dicevamo, perché la sua origine risale al 1223. Fu San Francesco d’Assisi che, in una fredda notte d’inverno, volle ricreare a Greccio la scena della Natività. Lo fece per raccontare la storia della nascita di Gesù a chi non poteva leggere, a chi non poteva comprendere la profondità di un racconto che trascende ogni leggenda, ogni fiaba, facendosi Verbo e salvezza. Lo fece con la semplicità di chi conosce l’animo umano, la sua unicità e i suoi limiti, usando ciò che aveva, ovvero persone e animali veri, per permettere a tutti di contemplare il mistero dell’Incarnazione in modo limpido, concreto. Da allora, la tradizione si è diffusa in tutto il mondo cattolico, assumendo forme diverse, ma mantenendo intatto il suo valore spirituale. Per i credenti, il Presepe è un simbolo di fede e speranza: ogni statuina, ogni dettaglio, ricorda che Dio ha scelto di farsi uomo e di nascere nella povertà di una grotta. Allo stesso tempo, è anche un emblema di memoria familiare, capace di unire generazioni intorno a un gesto comune che rinnova il significato del Natale.

La serie di celebrazioni per l’ottavo centenario della morte di San Francesco d’Assisi
Nel 2026 cadrà l’ottavo centenario della morte di San Francesco d’Assisi…
Ma c’è qualcosa che rende ancora più emozionante allestire il Presepe a Natale. È creare da soli le proprie statuine. Stiamo parlando di statuine del Presepe fai da te, non solo un atto di creazione, un esercizio di pazienza e manualità, ma per molti versi un dono, un atto di preghiera, che possiamo vivere in solitario o coinvolgendo tutta la famiglia. Ma è così difficile realizzarle? In realtà è più facile di quanto si possa credere. Costruire statue del presepe fai da te significa trasformare materiali poveri in qualcosa di nuovo, renderli custodi di storie preziose. Non servono grandi mezzi né abilità straordinarie per iniziare. Bastano pochi materiali di scarto, un po’ di tempo e il desiderio di provare. Ogni statuina completata è già una vittoria, un piccolo miracolo. Un intero Presepe fatto così non si limita a decorare la casa: parla a chi la vive, custodisce la memoria della famiglia, ne tramanda i ricordi, le emozioni condivise. E ricorda che il Natale, prima di tutto, è un racconto d’amore.

Le statuine per Presepe fai da te
Creare un Presepe fai da te non significa dedicarsi solo alla grotta o al paesaggio. Sono molti gli aspetti da valutare, a partire dai propri limiti, di tempo, di spazio, di effettiva capacità. Se vi siete già posti tutte le domande necessarie e siete pronti a partire, la creazione dei personaggi può rappresentare uno degli scogli più grandi da superare. Sono loro infatti a raccontare la storia, a riviverla a nostro beneficio Natale dopo Natale, e crearli con le proprie mani è un modo per entrare in quella narrazione in modo più attivo e consapevole.

Il presepe fai da te illustrato in 10 semplici passaggi
Si avvicina il momento di organizzare il nostro Presepe di Natale fai da te. Ecco un’agile guida…
Se le statuine acquistate sono ciascuna investita di un valore simbolico che travalica la storia e la cultura (basti pensare ai personaggi del Presepe napoletano), quelle fai da te hanno una bellezza anche maggiore. Sono vive perché imperfette, uniche perché segnate dalle dita di chi le ha plasmate. Ogni materiale ha la sua voce: l’argilla è morbida e complice, il legno chiede lentezza e rispetto, la cartapesta trasforma la fragilità in forza, la stoffa profuma di casa e di ricordi. A volte si sceglie un approccio misto: corpi cuciti e imbottiti, volti e mani modellati in terracotta o resina. È qui che i kit con mani, teste e piedi già pronti si rivelano preziosi, perché permettono di unire precisione e creatività, facilitando il lavoro a chi si avvicina per la prima volta a questa arte.

Creare le statuine per il Presepe
Accennavamo a come dare vita a una statuina sia un atto che somiglia molto a una preghiera: lento, attento, fatto di gesti ripetuti che acquistano un senso nuovo, speciale. Prima si immagina, poi si traccia un bozzetto, infine si lascia che la materia si trasformi.
Con l’argilla si procede per volumi semplici: una sfera diventa testa, un cilindro corpo, piccoli coni danno forma agli arti. Ciò che conta non è la perfezione anatomica, ma il movimento suggerito: una mano che si tende come a voler richiamare l’attenzione, una testa che si china, un passo accennato.
Il legno, più severo, insegna a togliere invece che aggiungere. Ogni colpo di sgorbia libera il personaggio nascosto nel blocco, e quando infine esso appare, porta con sé la forza di qualcosa che c’era già, ma aspettava di essere rivelato.
La cartapesta, invece, è gioco e sorpresa. Un filo di ferro piegato diventa scheletro, strati di giornale immersi nella colla si solidificano, e poco a poco prendono forma figure leggere ma resistenti. Un pastore che si piega, una donna che solleva un’anfora, un bambino che corre: la dinamica del movimento è tutta nello scheletro nascosto.
La stoffa, infine, permette di cucire corpi morbidi e rivestirli con abiti che parlano di noi. Ogni tessuto può avere un significato affettivo: un pezzo di camicia consumata, una tenda che ha visto anni di vita familiare, un nastro conservato in un cassetto. E quando la stoffa, inumidita con colla diluita, viene modellata e asciugata sul corpo della statuina, si irrigidisce mantenendo pieghe e drappeggi, regalando naturalezza e realismo.

Come costruire un personaggio del Presepe
Il vero segreto di come fare le statuine del Presepe è l’attenzione ai dettagli. Non servono capacità da scultore, ma attenzione e immaginazione.
Prima si sceglie il personaggio da realizzare: Maria, Giuseppe, i Re Magi, ma anche figure che appartengono al nostro vissuto, ai ricordi. Come i Maestri presepisti di San Gregorio Armeno, a Napoli, inseriscono ogni anno nel Presepe personaggi della politica, dell’attualità della televisione, dello sport, nessuno ci impedisce di realizzare una statuina del Presepe col volto di un nonno molto amato, o far compiere a uno dei nostri personaggi un gesto che parla di vita quotidiana.

San Gregorio Armeno: illuminatore
San Gregorio Armeno Illuminatore, apostolo degli armeni, venerato dalla chiesa copta e ortodossa…
Poi si studia la posizione: la testa mai perfettamente dritta, le braccia in un gesto, il corpo inclinato come se fosse colto in un attimo di vita. Questo fa la differenza tra una statuina rigida e una che sembra respirare. Non è necessario essere precisissimi quando si dipingono i volti. Basta poco: un accenno di occhi, una curva per la bocca, un’ombra che suggerisce barba o capelli. La magia sta nell’impressione complessiva.
Gli abiti, invece, sono il campo dove la creatività può sbizzarrirsi. I colori raccontano simboli antichi: il blu della Vergine, il rosso dei Re, il bianco dei bambini. Le stoffe diventano racconto: lane grezze per i pastori, tessuti preziosi per i Magi, drappi semplici per la gente comune.
Un tocco finale che fa la differenza è l’invecchiamento. Una velatura bruna nelle pieghe e nei dettagli rende le figure vissute, come se fossero passate di mano in mano, custodite da generazioni.
Il valore delle statuine fai da te
È soprattutto quando collochiamo le statuine nel Presepe che ci rendiamo conto che non sono semplici oggetti. Le ore trascorse a modellare, perfino i tentativi falliti, gli errori trasformati in sorrisi, le mani dei bambini che hanno voluto partecipare, ogni imperfezione diventa ricordo, e quei ricordi rendono quei personaggi più vivi e veri che mai. Per questo le statuine fai da te hanno un valore che nessun oggetto comprato può eguagliare: sono pezzi di anima, e col passare del tempo, passando di mano in mano, di generazione in generazione, diventano cimeli familiari, custodi del ricordo di chi le ha create. Non importa se un volto è sproporzionato o se un abito è cucito in modo goffo: sarà proprio quella particolarità a renderlo irripetibile. La bellezza del Presepe non sta nella perfezione, ma nell’anima che trasmette.
C’è un incanto particolare quando le figure del presepe sembrano respirare, quando i pastori non restano immobili, ma incespicano in passi leggeri, guardano l’orizzonte come se una stella li avesse chiamati. Trasformare le statuine fai da te da elementi statici in figure in movimento è una magia supplementare. Ogni gesto, anche il più semplice, suggerisce convivialità, attesa, vita. I personaggi diventano presenze che interagiscono con lo spazio, che entrano nella scena, che dialogano con la luce e con lo sguardo di chi osserva. E realizzare questo piccolo miracolo di Natale non è così difficile.


















