Scopriamo che differenza c’è tra la Pasqua cattolica e quella ortodossa, a partire dalla data in cui viene festeggiata, per soffermarci sulle varie tradizioni della festa
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Per comprendere che differenza c’è tra la Pasqua cattolica e quella ortodossa, dobbiamo prima di tutto soffermarci sulle principali differenze tra cristiani cattolici e cristiani ortodossi. Come spiegato in un articolo precedente, il Cristianesimo si è sviluppato in tre grandi rami, quello cattolico, quello protestante e quello ortodosso. In particolare cristiani e ortodossi, pur condividendo radici comuni, prima fra tutti la stessa fede in Cristo, hanno preso strade diverse nel corso della storia. Lo scisma del 1054 ha sancito la separazione tra Roma e Costantinopoli, lasciando in eredità differenze teologiche, liturgiche e organizzative che ancora oggi distinguono le due tradizioni, dal ruolo del Papa, al culto mariano, al concetto di Purgatorio e peccato originale.
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Le differenze si notano anche nella liturgia, ma per individuare che differenza c’è tra la Pasqua cattolica e quella ortodossa dobbiamo concentrarci sulle differenze del calendario liturgico cattolico rispetto a quello ortodosso. I cattolici seguono infatti il calendario gregoriano, mentre molte Chiese ortodosse adottano ancora il calendario giuliano, un calendario solare introdotto da Giulio Cesare nel 46 a.C., basato sul ciclo delle stagioni. Elaborato dall’astronomo greco Sosigene di Alessandria, divenne il calendario ufficiale di Roma e dei suoi domini. Il calendario giuliano prevede un anno di 365 giorni, con un giorno aggiuntivo ogni quattro anni (anno bisestile), portando la durata media dell’anno a 365,25 giorni. A causa di questa approssimazione, nel XVI secolo il calendario giuliano era in ritardo di circa 10 giorni rispetto all’anno astronomico. Per questo nel 1582 fu sostituito dal calendario gregoriano nella maggior parte dell’Occidente cattolico e protestante, ma alcune Chiese ortodosse continuarono a utilizzarlo come calendario liturgico. Questo ha portato a differenze nelle date di celebrazione di festività come la Pasqua e il Natale tra le Chiese cattoliche e ortodosse.
Secondo entrambe le tradizioni, la Pasqua cristiana deve cadere la domenica successiva alla prima luna piena dopo l’equinozio di primavera. Tuttavia, poiché i due calendari hanno una differenza di 13 giorni, la Pasqua ortodossa (o Paskha, come viene chiamata in russo) generalmente cade più tardi rispetto a quella cattolica, sebbene occasionalmente le date possano coincidere.
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La divisione tra la Pasqua cattolica e la Pasqua ortodossa riflette una delle più significative differenze liturgiche tra le due tradizioni cristiane, ciascuna con il proprio ricco patrimonio di simboli, rituali e usanze. Eppure, nonostante le differenze nel calendario e in alcuni aspetti rituali, il significato teologico della Pasqua rimane identico per entrambe le tradizioni: la celebrazione della risurrezione di Cristo, il trionfo della vita sulla morte, l’evento che fonda la speranza cristiana. Questo evento rappresenta il fulcro della fede cristiana, poiché conferma la natura divina di Cristo e la promessa di salvezza per l’umanità. Nonostante le differenze di data e alcune variazioni nei rituali, il nucleo teologico rimane lo stesso.
Abbiamo visto in un articolo precedente tradizioni e curiosità di diversi paesi che celebrano la Pasqua cattolica. La Pasqua ortodossa viene celebrata con particolare solennità e fervore in numerosi paesi dell’Europa orientale e del Medio Oriente. Ogni nazione ha sviluppato le proprie tradizioni uniche che arricchiscono il significato universale della festa. Le ricche e variegate tradizioni pasquali dei paesi ortodossi non sono solo espressioni di fede religiosa, ma anche importanti elementi dell’identità culturale nazionale. Attraverso simboli come le uova decorate, i pani rituali e le processioni con le candele, i cristiani ortodossi di tutto il mondo celebrano il trionfo della vita sulla morte, rinnovando la loro fede e speranza nel mistero pasquale.
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Pasqua ortodossa in Russia
In Russia, la celebrazione pasquale, conosciuta come Paskha, rappresenta la festa più importante del calendario liturgico ortodosso. La celebrazione inizia con la suggestiva Veglia Pasquale di mezzanotte, quando i fedeli partecipano a una processione attorno alla chiesa, simboleggiando la ricerca del corpo di Cristo. All’annuncio della resurrezione, i fedeli si scambiano il tradizionale saluto Khristos voskrese! (“Cristo è risorto!”), a cui si risponde Voistinu voskrese! (“È veramente risorto!”).
Una tradizione unica è quella di consumare il pasto pasquale sulla tomba di un parente defunto, unendo i vivi e i morti nella celebrazione della resurrezione.
I cibi tradizionali includono il kulich (un dolce a forma di cilindro), la paskha (un dolce a forma di piramide fatto di ricotta) e le uova decorate. Le famiglie russe preparano anche piatti speciali dopo il lungo digiuno quaresimale, tra cui l’agnello arrosto e vari tipi di pane dolce.
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Pasqua ortodossa in Grecia
In Grecia, la Pasqua è celebrata con una combinazione di solennità religiosa e festeggiamenti gioiosi. La settimana che precede la Pasqua, chiamata Megali Evdomada (“Grande Settimana”), è ricca di liturgie e tradizioni. Il Venerdì Santo, i fedeli partecipano alla processione dell’Epitaffio, un baldacchino decorato con fiori che rappresenta la tomba di Cristo. Il Sabato Santo a mezzanotte, il momento più atteso è quando il sacerdote emerge dal santuario con una candela accesa, proclamando Christos Anesti (“Cristo è risorto”). La luce viene poi condivisa tra tutti i presenti, in un momento di grande emozione spirituale.
Il pasto pasquale greco tradizionale include la magiritsa (una zuppa fatta con le interiora dell’agnello), l’agnello arrosto allo spiedo e i tsoureki (pani dolci intrecciati).

Pasqua ortodossa in Romania
In Romania, la Pasqua è preceduta dalla Domenica dei Salici, una tradizione ortodossa che corrisponde alla Domenica delle Palme nella Chiesa cattolica. Questa giornata segna l’inizio della Settimana Santa ortodossa e commemora l’ingresso di Gesù a Gerusalemme. Durante la Domenica dei Salici, i fedeli ortodossi portano in chiesa rami di salice benedetti, che vengono poi conservati nelle case come protezione dalle malattie o utilizzati per adornare le icone. Questa tradizione è simile a quella cattolica, ma riflette l’adattamento locale alle condizioni climatiche e culturali dell’Europa orientale. In molte regioni dell’Europa orientale, infatti, le palme non sono disponibili, quindi vengono utilizzati rami di salice al loro posto.

La notte di Pasqua, i romeni partecipano alla liturgia di mezzanotte, portando con sé candele che verranno accese con il fuoco sacro. Dopo la liturgia, molte famiglie si recano direttamente al cimitero per accendere candele sulle tombe dei loro cari, unendo così i vivi e i morti nella celebrazione della resurrezione.
I piatti tradizionali includono il drob (un rotolo di agnello), la pasca (un dolce di formaggio) e le uova rosse, che richiamano il sangue della Passione. In Romania esiste anche la tradizione di battere leggermente le uova l’una contro l’altra, dicendo Hristos a înviat! (“Cristo è risorto!”).
Pasqua ortodossa in Bulgaria
In Bulgaria, le celebrazioni pasquali iniziano con la Grande Settimana, durante la quale vengono osservate rigide regole di digiuno. Le famiglie dedicano molto tempo alla preparazione delle uova decorate, utilizzando tecniche tradizionali che variano da regione a regione. Una tradizione bulgara unica è il lancio delle uova, in cui le persone lanciano uova colorate contro le pareti delle case o le fanno rotolare giù per le colline. Si crede che l’uovo che rimane intatto appartenga alla persona più fortunata dell’anno.
Il piatto principale della festa pasquale bulgara è l’agnello arrosto, accompagnato da kozunak (un pane dolce) e banitsa (una torta salata).
Pasqua ortodossa in Ucraina
In Ucraina, la Pasqua è una festa di grande importanza, caratterizzata da ricche tradizioni folcloristiche. La Domenica di Pasqua inizia con la benedizione del paska (pane pasquale) e delle uova decorate, conosciute come pysanky. Queste uova sono vere opere d’arte, decorate con motivi geometrici e simboli precristiani che rappresentano fertilità, rinascita e protezione. Un’usanza tipicamente ucraina è la visita ai cimiteri il lunedì o martedì dopo Pasqua, quando le famiglie consumano un pasto commemorativo presso le tombe dei loro cari, lasciando uova colorate e dolci come offerte.
Pasqua ortodossa in Cipro
A Cipro, la Pasqua ortodossa è celebrata con una combinazione di tradizioni greche e cipriote locali. La sera del Sabato Santo, i ciprioti partecipano alla Liturgia della Resurrezione, portando candele che verranno accese con la Luce Santa. Una tradizione unica di Cipro è la lambradjia, un grande falò acceso nei cortili delle chiese durante la Veglia Pasquale, che simboleggia il rogo di Giuda e la purificazione dal male.
I piatti tradizionali ciprioti includono il flaounes (torte di formaggio), l’agnello kleftiko (agnello cotto lentamente in un forno di argilla) e i koulouria (biscotti aromatizzati all’anice).

Pasqua ortodossa in Macedonia del Nord
Nella Repubblica di Macedonia del Nord, le celebrazioni pasquali combinano elementi della tradizione ortodossa e usanze locali. La vigilia di Pasqua, le famiglie si riuniscono per colorare le uova, con il primo uovo sempre dipinto di rosso e conservato fino alla Pasqua successiva come protezione per la casa.
Una tradizione macedone unica è il kršenje jajca (rottura delle uova), un gioco in cui due persone battono le loro uova l’una contro l’altra; chi riesce a mantenere il proprio uovo intatto avrà fortuna tutto l’anno.
Pasqua ortodossa in Libano
In Libano, la Pasqua ortodossa è celebrata non solo dalle comunità ortodosse, ma è rispettata anche da molti libanesi di altre confessioni cristiane e persino da alcuni musulmani, in un clima di rispetto interreligioso. Le celebrazioni iniziano con la Grande Settimana, caratterizzata da liturgie quotidiane e digiuni. Il Venerdì Santo, i fedeli partecipano alla processione del funerale di Cristo, portando in processione l’icona del Cristo morto.

I piatti pasquali libanesi includono il ma’moul (biscotti ripieni di datteri o noci), l’agnello arrosto e i dolci a base di pistacchi.