Quaresima, tempo di penitenza, preghiera e devozione. Quali sono i fioretti quaresimali più indicati per prepararsi nel modo migliore alla Pasqua?
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Di tutti i tempi dell’anno liturgico la Quaresima, il periodo di circa quaranta giorni che va dal Mercoledì delle ceneri alla Santa Pasqua è forse quello che richiede ai cristiani l’impegno maggiore per quanto riguarda il lavoro su se stessi. Infatti è in quei giorni che ci si prepara alla Pasqua, purificando il corpo con il digiuno e l’astinenza dalla carne in particolari giorni, ed elevando lo spirito con la preghiera. In questo contesto di penitenza e rinuncia, i fioretti quaresimali sono una pratica alla portata di tutti. Si tratta di sacrificare per il periodo quaresimale qualcosa a cui si tiene molto. Può trattarsi della pratica di un interesse particolarmente caro, la rinuncia a un alimento di cui si è golosi, anche l’utilizzo della televisione o magari dei Social Network. Lo spirito dovrebbe essere quello di sacrificare qualcosa a cui si tiene, di affrontare una privazione per noi dolorosa in nome di Dio.
Mercoledì delle Ceneri: che cos’è
Dopo martedì grasso c’è il Mercoledì delle Ceneri, che segna l’inizio della Quaresima. Ma da cosa trae origine questa festa così particolare?
Ma come si fanno i fioretti quaresimali?
Come fare un fioretto religioso
Per comprendere il senso di un fioretto di quaresima basta analizzare per un istante il suo stesso nome. Fioretto deriva da fiore, ed è proprio con la stessa leggerezza con cui si dona un fiore che dovremmo affrontare questo sacrificio. Traendo la forza dal profondo di noi stessi, accogliendo con coraggio e spontaneità l’impegno che abbiamo deciso di intraprendere. Soprattutto, il fioretto non è una forma di baratto con Dio o la Madonna: nessuna richiesta, nessuna pretesa, nessun doppio fine.

Per quanto riguarda il mezzo con cui veicolare il proprio fioretto quaresimale, è attraverso la preghiera che possiamo far sì che esso arrivi a Dio Padre, o alla Vergine, o al Santo a cui abbiamo scelto di dedicarlo. Della preghiera i fioretti quaresimali deve avere il sentimento, l’atteggiamento dello spirito, la disponibilità a un dialogo con il nostro io più intimo e vero, che diviene dialogo con Dio. Come la preghiera, anche se può prevedere una richiesta, è prima di tutto una conversazione con Dio, così il fioretto non è una formula magica, né un sacrificio compiuto per ottenere un tornaconto di qualche tipo.
Dunque, per pronunciare i nostri fioretti per la quaresima, dobbiamo sempre ricordarci di associare una buona azione, una piccola rinuncia a una preghiera, per far sì che essi possano arrivare più facilmente a Gesù.

Come fare un fioretto alla Madonna
Abbiamo osservato come il termine Fioretto derivi da fiore. Questo accostamento appare ancora più evidente se prendiamo in esame i fioretti alla Madonna. Nel mese di maggio, mese mariano per eccellenza, era consuetudine offrire fiori alla Vergine, come dono e segno di buona volontà. Nel tempo questi fiori hanno assunto significato più ampio e profondo, trasformandosi da fiori veri a fiori spirituali, da offrire alla Vergine, e non solo.
Come fare un fioretto alla Madonna
Un fioretto alla Madonna, un piccolo segno di devozione per manifestare un grande amore. Ma come farne uno davvero gradito?
Ma a cosa dobbiamo rinunciare? 5 idee su piccole rinunce
- Per qualcuno può rappresentare un sacrificio rinunciare a un cibo particolarmente gradito, come i dolci, o la carne, o il vino. Non si tratta di un vero digiuno, solo di rinunciare per qualche tempo a ciò che soddisfa di più il nostro palato.
2. Oppure possiamo fare a meno di guardare a un programma televisivo che ci entusiasma particolarmente, o giocare a un videogioco avvincente.
3. Vista la preponderanza dei social network nella nostra quotidianità, evitare di controllarli in modo compulsivo nell’arco della giornata potrebbe essere un sacrificio apparentemente da poco, ma in realtà non così facile da sostenere.
4. Un impegno apprezzabile potrebbe essere quello di moderare il nostro brutto carattere, essere più pazienti, tolleranti, verso i nostri cari, i colleghi di lavoro, o chiunque ci troviamo ad incontrare. Coltivare la gentilezza e la cortesia dovrebbe essere qualcosa di naturale e costante, ma di questi tempi richiede uno sforzo di volontà in più.
5. Ancora, possiamo decidere di sacrificare un po’ del nostro tempo e della nostra energia per aiutare il prossimo. Maggior impegno in famiglia e in casa, qualche aiuto in più ai genitori e alle persone anziane, magari anche ai vicini di casa non autosufficienti, piccole forme di volontariato. Anche questo genere di impegni dovrebbe essere una componente sempre presente nella vita di un buon cristiano, ma magari cominciare a esercitarli come fioretto quaresimale potrebbe fornirci un’ispirazione per il futuro.
Fioretto religioso non mantenuto
Chiunque può fare un fioretto. La parte difficile è mantenerlo. Occorre spirito di sacrificio, forza di volontà, costanza, e l’impegno è anche maggiore proprio perché tutto quello che stiamo facendo lo stiamo facendo senza aspettarci nulla in cambio.
Beninteso, se non si mantiene un fioretto non accade nulla. Nessuno ci punisce, nessuno ci sgrida. Ma a livello personale dovremo consideralo una grande sconfitta, perché se non siamo in grado di portare avanti un sacrificio tutto sommato accettabile, nel suo impegno, che genere di esseri umani e di cristiani potremo essere in circostanze più gravose e impegnative?
Anche per questo in occasione della Quaresima è meglio concentrarsi su un fioretto alla nostra portata, qualcosa che rappresenti per noi una rinuncia autentica, un sacrificio reale, ma anche qualcosa che sappiamo di poter portare avanti. Come ha osservato Papa Francesco, se Gesù è rimasto per quaranta giorni nel deserto a lottare contro le tentazioni del Diavolo, noi possiamo sforzarci per sopportare con cuore leggero una piccola rinuncia.