La Pesach: cosa festeggia la Pasqua ebraica - Holyblog

La Pesach: cosa festeggia la Pasqua ebraica

La Pesach: cosa festeggia la Pasqua ebraica

La Pesach, o Pasqua ebraica, celebra la liberazione dall’Egitto. Festa millenaria, ricca di riti e simboli, prevede cibi e regole speciali per ricordare l’Esodo e la libertà del popolo ebraico

La Pesach, conosciuta anche come Pasqua ebraica, rappresenta una delle celebrazioni più antiche e importanti della tradizione ebraica. Questa festa millenaria racchiude in sé un profondo significato storico e spirituale, perché commemora uno degli eventi più importanti della storia del popolo ebraico: la liberazione dalla schiavitù in Egitto e l’esodo verso la Terra Promessa. La Pasqua rappresenta una delle festività fondamentali anche per il Cristianesimo, ma le due celebrazioni, sebbene storicamente collegate, presentano differenze significative nel loro significato, nelle pratiche rituali e nella loro osservanza. La Pasqua ebraica simboleggia il passaggio dalla schiavitù alla libertà e il ruolo di Dio come liberatore del suo popolo, mentre la Pasqua cristiana celebra la resurrezione di Gesù Cristo dopo la Sua Crocifissione, la vittoria sulla morte e il compimento della promessa di salvezza divina. Tuttavia i due episodi rimangono profondamente collegati, perché gli eventi della Passione, morte e resurrezione di Gesù si sono svolti durante il periodo della Pasqua ebraica. Di conseguenza la Pasqua cristiana si è sviluppata storicamente dalla Pesach e ne ha tratto alcuni riti, anche se dando loro significati diversi.

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Pensiamo per esempio ai cibi consumati durante la Pasqua. Nella Pesach, l’agnello pasquale rappresenta l’agnello che Dio ordinò a Mosè fosse sacrificato, perché col suo sangue potessero venire segnati gli stipiti delle porte delle case degli ebrei, per salvare i loro figli primogeniti dal passaggio dell’Angelo della Morte. Da qui nacque la tradizione del Korban Pesach, il sacrificio pasquale che veniva offerto nel Tempio di Gerusalemme. L’uovo, come vedremo, rappresenta il Korban Chagigah, il sacrificio festivo che veniva offerto nel Tempio durante i pellegrinaggi delle tre feste principali (PesachShavuot e Sukkot), e la sua forma tondeggiante simboleggia il ciclo continuo della vita, della morte e della rinascita. Anche nella religione cristiana l’agnello e l’uovo sono tra i principali simboli della Pasqua, ma con significati differenti: l’agnello è Gesù Cristo, che si è sacrificato per tutti gli uomini, lavando col proprio sangue benedetto il peccato originale e consacrando col Suo corpo la promessa di salvezza, mentre l’uovo è simbolo di Resurrezione e nuova vita.

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Scopriamo i principali riti e simboli della Pasqua ebraica.

Che cosa si festeggia nell’antica festa ebraica della Pasqua?

Come abbiamo visto, la Pesach celebra la liberazione del popolo ebraico dalla schiavitù in Egitto, come narrato nel libro dell’Esodo. Secondo la tradizione, dopo le dieci piaghe inviate da Dio, il Faraone permise finalmente agli ebrei di lasciare l’Egitto sotto la guida di Mosè. Il nome Pesach deriva dal verbo ebraico che significa “passare oltre”, e si riferisce all’angelo della morte che passò oltre le case degli ebrei durante l’ultima delle piaghe, risparmiando i loro primogeniti grazie al sangue dell’agnello posto sugli stipiti delle porte.

Qual è il simbolo della Pasqua ebraica?

Il simbolo principale della Pesach è il pane azzimo (matzah), un pane non lievitato che ricorda il pane preparato in fretta dagli ebrei durante la fuga dall’Egitto. Questo pane semplice e sottile simboleggia sia l’umiltà che la libertà. Secondo la tradizione, gli ebrei lo consumarono non lievitato poiché non ebbero il tempo di farlo fermentare prima della fuga. Per questo, durante la Pasqua ebraica si evita il pane lievitato per un’intera settimana. La celebrazione inizia nella notte tra il 14 e il 15 di Nisan, seguita da sette giorni che un tempo coincidevano con la Festa dei Pani Azzimi, legata alla raccolta dell’orzo.

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Cosa significa l’uovo sodo nella Pasqua ebraica?

Abbiamo anche già accennato all’uovo sodo (beitzah), che rappresenta il sacrificio festivo che veniva offerto nel Tempio di Gerusalemme. L’uovo è anche un simbolo universale di vita e rinascita, e la sua forma circolare rappresenta il ciclo continuo dell’esistenza. Il fatto che sia cotto fino a diventare duro simboleggia la resilienza del popolo ebraico attraverso le difficoltà.

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Quali sono gli elementi principali della Pasqua ebraica?

Gli elementi centrali della Pesach includono il Pesach Seder, la cena pasquale, ricca di significati simbolici. Durante il Seder la tavola viene apparecchiata con una tovaglia bianca, candelabri, una zampa di agnello, erbe amare, un uovo sodo, verdure amare nell’acqua salata (simbolo delle lacrime della schiavitù) e tre pani azzimi.  Durante la cena si legge l’Haggadah di Pesach, il testo che racconta la storia dell’Esodo. L’Haggadah è uno dei testi più significativi e amati della tradizione ebraica, il cui nome deriva dalla radice ebraica lehagid, che significa “raccontare” o “narrare”. Questo testo sacro si è sviluppato gradualmente nel corso dei secoli, prendendo la sua forma definitiva intorno al periodo talmudico (200-500 d.C.). Il suo scopo principale risponde al comandamento biblico di raccontare ai propri figli la storia dell’Esodo dall’Egitto, come scritto nel libro dell’Esodo: “E tu racconterai a tuo figlio in quel giorno, dicendo: è per questo che il Signore fece per me quando uscii dall’Egitto”. L’Haggadah segue una struttura precisa che guida i partecipanti attraverso le diverse fasi del Seder. Il testo è organizzato in quindici sezioni principali, chiamate simanim (segni).

Cosa non si può fare durante la Pasqua ebraica?

Durante la Pesach è proibito possedere e consumare chametz, ovvero qualsiasi alimento lievitato o fermentato. Per rispettare questa regola, prima di Pesach si fa una pulizia accurata della casa per eliminare ogni traccia di chametz. Il primo e l’ultimo giorno di Pesach (o i primi due e gli ultimi due nella tradizione della diaspora) sono considerati giorni festivi, durante i quali è vietato lavorare, accendere fuochi o utilizzare dispositivi.

Cosa non si mangia durante la Pasqua ebraica?

Come già scritto, durante la Pesach è vietato consumare cibi contenenti lievito o farine fermentate, come pane, pasta, birra e altri prodotti fermentati a base di grano, orzo, segale, avena o farro. Alcune comunità ashkenazite evitano anche i kitniyot, che includono riso, mais, legumi e semi.

Quando si svolge la Pasqua ebraica?

La Pesach si celebra nel mese ebraico di Nissan, generalmente tra marzo e aprile del calendario gregoriano. La festa dura otto giorni nella diaspora e sette in Israele, e inizia la sera del 14 di Nissan con il primo Seder. La data esatta si determina in base al calendario ebraico, che segue le fasi lunari. Cade il 15º giorno di Nisan, corrispondente al primo plenilunio dopo l’equinozio di primavera. Nel calendario gregoriano, può variare tra il 26 marzo e il 25 aprile. Ad esempio, nel 2021 si è celebrata dal 27 marzo al 4 aprile.

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Quali sono i riti più importanti della Pasqua ebraica?

Durante il Seder, si segue un ordine preciso di rituali che includono la lettura dell’Haggadah, il consumo di cibi simbolici, la recitazione delle quattro domande da parte del bambino più giovane presente, e la ricerca dell’afikoman, un pezzo di matzah nascosto che i bambini devono trovare. Durante il Seder, i partecipanti bevono quattro bicchieri di vino, che rappresentano le quattro promesse di redenzione fatte da Dio agli Israeliti. Viene anche preparato un bicchiere speciale per il profeta Elia, che si dice visiti durante il pasto. Il Seder si conclude con canti corali tradizionali in ebraico, chiamati piyutim, che vengono tramandati di generazione in generazione. Il giorno prima di Pesach è la Festa dei Primogeniti, che ricorda come i primogeniti ebrei furono risparmiati durante l’ultima piaga in Egitto.

Cosa si mangia durante la Pesach?

Sulla tavola del Seder si trovano elementi simbolici come il maror (erbe amare che ricordano l’amarezza della schiavitù), lo charoset (un impasto di frutta e frutta secca che simboleggia la malta usata dagli ebrei per costruire in Egitto), e il karpas (un vegetale verde, solitamente prezzemolo o sedano, simbolo di primavera e rinascita). Si consumano cibi specifici che rispettano le regole della kasherut e sono privi di chametz. Oltre alla matzah, si mangiano piatti tradizionali come il brodo di pollo con kneidlach (polpette di farina di matzah), carni e pesci kasher, verdure, frutta, e dolci preparati con farina di matzah o fecola di patate. Ogni elemento del pasto del Seder ha un significato simbolico che contribuisce alla narrazione della storia dell’Esodo.