La Processione dei Misteri di Trapani: la processione pasquale più lunga d'Italia

La Processione dei Misteri di Trapani: la processione pasquale più lunga d’Italia

La Processione dei Misteri di Trapani: la processione pasquale più lunga d’Italia

La Processione dei Misteri di Trapani: 24 ore di arte, fede e tradizione. Scopri la più lunga manifestazione religiosa d’Italia, tra storia, arte e devozione

La Processione dei Misteri di Trapani è una delle più antiche e suggestive manifestazioni religiose della Settimana Santa in Italia. Si svolge il Venerdì Santo e consiste in una lunga processione che dura circa 24 ore. Si tratta di un vero e proprio Presepe pasquale vivente che rievoca la Passione e morte di Cristo attraverso venti gruppi scultorei, i cosiddetti Misteri, che rappresentano in buona parte le varie stazioni della Via Crucis, più due Simulacri che raffigurano Gesù Morto e Maria Addolorata, portati a spalla per le vie di Trapani da portatori chiamati Massari. Questa manifestazione rientra in quel patrimonio culturale di inestimabile valore, che rende unico il nostro paese, quel mescolarsi di religione e folklore, fede e mondo profano, che attinge da origini antichissime, così lontane nel tempo che i più ne hanno perso memoria.

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In questo caso si tratta della più lunga manifestazione religiosa italiana, con una durata di 24 ore consecutive (dalle 14:00 del Venerdì Santo alle 14:00 del Sabato Santo), ma questa durata non scoraggia le migliaia di visitatori che ogni anno arrivano a Trapani da tutta Italia e dall’estero per prendervi parte. Il percorso si snoda attraverso le strade della città siciliana e rappresenta un esempio perfetto di come la religiosità popolare sia riuscita a fondere elementi sacri e profani in un’unica, potente manifestazione di fede collettiva.

La manifestazione affonda le sue radici nel XVII secolo, e ha forti legami con la dominazione spagnola della Sicilia, che l’ha influenzata profondamente. La processione nacque e si sviluppò proprio durante la dominazione spagnola, quando la Spagna, fervidamente cattolica, introdusse nell’isola le proprie tradizioni religiose, particolarmente quelle legate alla Settimana Santa, e le processioni spagnole diventarono un modello per le manifestazioni religiose siciliane.
L’influenza spagnola si riflette innanzitutto nell’organizzazione stessa della processione. Il sistema delle confraternite (cofradías in spagnolo) che organizzavano l’evento, è direttamente ispirato al modello iberico.

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A Trapani fu la Confraternita del Preziosissimo Sangue di Cristo, fondata nel 1602, che commissionò i primi gruppi scultorei, affidandoli ad artisti locali. Successivamente, si fuse con la Confraternita di San Michele Arcangelo, mantenendo il ruolo centrale nell’organizzazione della processione.

Anche l’aspetto artistico dei Misteri di Trapani risente dell’influenza spagnola. I gruppi scultorei, realizzati tra il XVII e il XVIII secolo, seguono lo stile barocco tipico dell’arte sacra spagnola di quel periodo. Le statue sono state create seguendo la tecnica trapanese del carchèt, e si distinguono per il loro intenso realismo, la drammaticità delle espressioni e le posture teatrali richiamano la tradizione scultorea iberica, che puntava a suscitare una forte emozione nei fedeli.
Misteri della Processione di Trapani sono basati su episodi evangelici e Vangeli Apocrifi, con interpretazioni personali degli artisti trapanesi del XVII-XVIII secolo. Vediamo per esempio l’Arresto di Gesù, un gruppo scultoreo con Cristo al centro, affranto dal dolore, circondato da altre figure, come soldati romani, Giuda, eccetera.

Oppure la Separazione (‘A Spartenza), il gruppo che apre la processione, affidato al ceto degli orefici, che raffigura un momento non citato nei Vangeli: l’attimo immaginario in cui Gesù, consapevole del suo tragico destino, si separa dalla Madre e dall’apostolo Giovanni. O ancora L’Ascesa al Calvario, conosciuto popolarmente come U’ Signuri ca Cruci ‘ncoddu (Gesù che porta la croce sul collo),  uno dei gruppi che suscita maggiore commozione tra gli spettatori, composto da cinque personaggi: Cristo steso a terra sotto il peso della croce, due soldati romani (uno dall’atteggiamento severo e l’altro che lo frusta), Simone di Cirene che cerca di sostenere la parte bassa della croce, e la Veronica che porge il fazzoletto per asciugare il volto di Gesù, sul quale rimarrà impresso il suo volto. È considerato il “mistere” più venerato dai trapanesi ed è uno dei più grandi e ricchi di ornamenti in argento, gioielli ed ex-voto.
I gruppi non seguono l’iconografia classica, ma privilegiano una dinamicità teatrale, con gesti e volti che trasmettono sofferenza e drammaticità. Durante la processione, le statue sono addobbate con fiori, argenti e luci per accentuare l’impatto emotivo.

La tecnica trapanese del carchèt è un metodo artigianale sviluppatosi nel XVII-XVIII, che coniuga più materiali per creare le statue e permette di ottenere drappeggi realistici e posture dinamiche, enfatizzando l’espressività dei gruppi. I volti, le mani, i piedi e lo scheletro delle statue sono scolpiti nel legno; una struttura in sughero sostiene internamente le statue, permettendo di modellare gli abiti; gli abiti sono realizzati con stoffa immersa in una mistura di colla e gesso, che conferisce plasticità e naturalità alle vesti. Gli abiti, rigidi ma flessibili, seguono così il movimento delle statue durante la processione, grazie alla base lignea (vara) che ne regola l’oscillazione. Le statue sono fissate alla vara, che appoggia su cavalletti anziché forcelle, per garantire la massima stabilità durante il trasporto. Questo sistema, unito al movimento dell’annacata, accentua la teatralità del rito.

L’annacata dal siciliano annacari, che significa “dondolare”, riflette la sinergia tra tradizione marinara (movimento delle onde) e devozione religiosa. È il movimento ritmico e ondulatorio con cui i portatori trasportano le statue durante la Processione dei Misteri di Trapani. I portatori eseguono tre passi in avanti e due indietro, e questa andatura genera un’oscillazione laterale che riduce lo sforzo fisico e simula il movimento delle onde del mare. Il ritmo è scandito dalle ciaccole (strumenti lignei a percussione, che richiamano le castañuelas, strumenti simili usati nelle processioni spagnole) e dalle marce funebri delle bande musicali. È probabile che anche l’annacata si sia ispirata ai movimenti delle processioni andaluse, dove i portatori (costaleros) muovono i pasos con un movimento sincopato. Durante la notte, l’annacata diventa più lenta e meditativa, mentre al mattino, con l’arrivo delle bande, riprende un ritmo più cadenzato. L’ingresso finale nella Chiesa del Purgatorio è accompagnato da un’ultima annacata, segnata da applausi e commozione dei fedeli.

È possibile che anche il repertorio musicale che accompagna la processione sia stato influenzato in parte dalla tradizione spagnola, sebbene le marce funebri suonate che l’accompagnano abbiano acquisito nel tempo caratteristiche siciliane.

In un secondo tempo la Confraternita affidò il ruolo centrale di conservazione delle statue e organizzazione alle maestranze, oggi riunite nell’Unione Maestranze, ovvero le corporazioni artigiane. A loro spetta ancora oggi il compito di conservare e restaurare le statue, decorarle con argenti, ori e fiori, e organizzare la processione, inclusa la trasmissione del movimento dell’annacata.

Come si svolge la processione dei Misteri a Trapani?

La processione dei Misteri di Trapani inizia nel primo pomeriggio del Venerdì Santo e si protrae fino al sabato successivo. I venti gruppi scultorei, adornati con preziosi arredi, fiori e luci, vengono prelevati dalla Chiesa delle Anime del Purgatorio, dove solitamente sono custoditi, e portati a spalla dai massari con il caratteristico movimento ondulatorio, la già citata annacata, che simula il moto delle onde del mare. Durante il percorso, i gruppi sono accompagnati da bande musicali che eseguono marce funebri, creando un’atmosfera di profonda spiritualità. Le strade della città sono gremite di fedeli e turisti che assistono con rispetto e devozione al passaggio dei Misteri. La processione dei Misteri si snoda attraverso le principali vie del centro storico, toccando i luoghi più significativi della città.

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Quanto dura la processione dei Misteri a Trapani?

Abbiamo già detto che la processione di Trapani è nota per essere la processione più lunga d’Italia, con una durata che supera le 24 ore consecutive. Inizia infatti intorno alle 14:00 del Venerdì Santo e si conclude solo nella tarda serata del sabato seguente, talvolta protraendosi fino alla domenica di Pasqua. Questa straordinaria durata è dovuta a diversi fattori. Innanzitutto, il peso considerevole dei gruppi scultorei richiede frequenti soste per permettere ai portatori di riposarsi. Inoltre, il percorso è piuttosto esteso e attraversa gran parte del centro storico di Trapani. Infine, ci sono momenti rituali, come la cosiddetta caduta, in cui alcuni gruppi vengono abbassati fino a sfiorare il suolo, che richiedono tempo e precisione. La lunga durata dell’evento contribuisce a creare un’atmosfera unica, in cui il tempo sembra sospeso e la città vive un momento di profonda condivisione spirituale. Durante la notte, quando la processione attraversa le strade illuminate solo dalle luci che accompagnano i Misteri, l’atmosfera diventa ancora più suggestiva e mistica.

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Dove vedere la processione dei Misteri di Trapani?

Per assistere alla processione dei misteri di Trapani, ci sono diversi punti strategici che offrono una visuale privilegiata dell’evento. Il punto di partenza è la Chiesa delle Anime del Purgatorio, dove i gruppi scultorei vengono custoditi durante l’anno. A nisciuta è il momento simbolico che segna l’inizio e dà inizio alla processione.

Corso Vittorio Emanuele, la principale arteria del centro storico, rappresenta uno dei luoghi migliori per ammirare il passaggio dei Misteri. Qui, la processione si snoda lentamente, permettendo ai presenti di osservare con attenzione i dettagli delle sculture e di immergersi completamente nell’atmosfera della Settimana Santa trapanese. Piazza Purgatorio è un altro punto significativo, perché qui si svolgono alcuni dei momenti più toccanti della processione. Anche Via Garibaldi e Piazza Vittorio Emanuele offrono ottime visuali del corteo.

Per chi desidera vivere un’esperienza ancora più suggestiva, è consigliato assistere alla processione durante le ore notturne, quando le luci che accompagnano i Misteri creano un contrasto suggestivo con l’oscurità circostante.