Le Feste patronali in Sicilia rappresentano un patrimonio di tradizioni popolari, forme devozionali e memoria storica inestimabili. Vediamo a quali non potete non partecipare se visitate l’isola d’estate
Indice articolo
- 1 Festa della Madonna della Neve
- 2 Festa della Madonna Annunziata
- 3 Festa di Sant’Alberto e della Madonna di Trapani
- 4 Santa Maria del Carmelo
- 5 Festa di San Bartolomeo
- 6 Festa della Madonna di Costantinopoli
- 7 Festa di Sant’Anastasia
- 8 Festa di San Giacomo, San Rocco e del Santissimo Crocifisso
- 9 Festa di San Vito
- 10 Festa di San Gregorio Magno
Abbiamo dedicato un precedente articolo alle feste patronali più belle del Sud Italia. Si tratta di tradizioni radicate e preziose nel nostro paese, che mescolano in molti casi devozione popolare, folklore, ma anche avvenimenti storici, riti e usanze pagane. Spesso organizzate da confraternite le cui origini si perdono nella notte dei tempi, le feste patronali nel meridione d’Italia costituiscono uno scrigno di memorie storiche inestimabili. Il momento culmine è solitamente costituito dalla processione, quando la statua della Madonna, o del Santo festeggiato viene portata attraverso la città, con lunghe file di fedeli che spesso arrivano fino al mare. Oggi vogliamo soffermarci sulle feste patronali della Sicilia, in modo che chi si trovasse a trascorrere le vacanze nella splendida isola possa valutare di prendere parte a una di questa indimenticabili celebrazioni, caratterizzate da sentitissime processioni e molte usanze pittoresche e uniche, spesso a metà tra sacro e profano.
Le feste patronali più belle del Sud Italia
Le feste patronali sono una tradizione molto radicata e importante nel nostro paese, soprattutto nel Sud…
Ecco le 10 feste patronali siciliane dell’estate da non perdere.
Festa della Madonna della Neve
Francofonte è un piccolo comune nel siracusano. Qui ogni anno il 5 agosto, data in cui secondo un’antica tradizione la Madonna ricoprì con una nevicata miracolosa il colle Esquilino, a Roma, si festeggia la Madonna della Neve. Ciò avveniva nel IV secolo d.C., e nel luogo dove ebbe luogo la miracolosa nevicata venne poi eretta per volontà di Papa Liberio la Basilica di Santa Maria Maggiore, Santa Maria ad Nives. Anche a Francofonte cadde molta neve in un giorno d’estate, quando vi giunse un quadro della Madonna oggetto di una contesa. Infatti le origini della Festa della Madonna della Neve a Francofonte risalgono al XVI secolo, quando gli abitanti del paese si scontrarono con quelli del vicino comune di Vizzini per il possesso di un quadro della Madonna trovato in una contrada a metà strada. Incapaci di stabilire a chi dovesse appartenere, i contendenti lo caricarono su un carro trainato da buoi e lasciarono gli animali liberi di dirigersi nella direzione che preferivano. I buoi scelsero Francofonte, dove il quadro giunse sotto una miracolosa nevicata estiva. Ancora oggi il quadro, una pittura su tavola plasmata di calce del XV secolo rivestita in argento è oggetto di grande devozione e viene portato in processione a mezzogiorno del 5 agosto, accompagnato da un corteo in costumi settecenteschi, ma per diversi giorni il paese è attraversato da spettacoli, canti e festeggiamenti vari.

Festa della Madonna Annunziata
Maria Santissima Annunziata veglia da sempre su Bronte, comune vicino a Catania famoso per il pistacchio verde di Bronte, appunto. Nel 1763, nel 1832 e nel 1843 infatti salvò la città dalla lava dell’Etna che l’avrebbe altrimenti seppellita. La leggenda vuole che la statua sia frutto di uno scambio tra alcuni pastori brontesi e alcuni pirati greci, o che venne raccolta da pirati saraceni dopo un naufragio e consegnata ai cittadini in cambio di cibo. Venne portata in città su un carro trainato da due grossi buoi molto aggressivi, che però si placarono ammansiti dalla Vergine e la portarono docili e tranquilli. Ogni tre anni, nella seconda domenica di agosto, ha luogo a Bronte la Festa della Madonna Annunziata, che di Bronte e la patrona. La festa inizia con la statua della Madonna che viene prelevata dal Santuario di Bronte e fatta scendere tramite un ponte scorrevole dall’altare per essere trasferita nella contrada di Borgonovo con un suggestivo trasferimento notturno seguito da migliaia di fedeli. L’indomani la statua entra a Bronte su un carro di bronzo trainato dai buoi e scortata fino all’arco trionfale eretto appositamente a corso Umberto dove riceve simbolicamente le chiavi della città dalle mani del sindaco, mentre la folla festeggia. La domenica avvengono le due volate dell’Angelo in piazza Spedalieri: un bambino vestito da Arcangelo Gabriele vola sulla piazza grazie a un cavo d’acciaio e scende davanti alla statua della Madonna, ripetendo la scena dell’Annunciazione. Il lunedì una nuova processione solenne riporta la Madonna nella nicchia sull’altare maggiore del Santuario.

Festa di Sant’Alberto e della Madonna di Trapani
Sant’Alberto degli Abati, protettore dell’Ordine Carmelitano, è patrono di Trapani insieme alla Madonna di Trapani. Il 7 agosto, giorno della sua morte nel 1307, il suo busto viene tratto dalla Basilica dell’Annunziata e portato in processione solenne attraverso la città fino alla Cattedrale. Tra i miracoli a lui attribuiti c’è la guarigione del figlio del re Pietro III d’Aragona, guarito da un sorso d’acqua contenente pezzetti della veste del Santo. Per questo alla vigilia della sua festa viene benedetta l’acqua ed estratta la bambagia che è stata messa a contatto con il Cranio del Santo contenuto nella sua statua custodita nel Santuario della Madonna di Trapani. La statua stessa viene portata su un carro fino alla Cattedrale di San Lorenzo per la messa, non prima che il Sindaco gli abbia consegnato le chiavi della città.
La Madonna di Trapani viene invece festeggiata il 16 agosto con una grande festa che culmina con sontuosi fuochi d’artificio di mezzanotte alla “marina”. Le celebrazioni iniziano però qualche giorno prima, con una grande processione notturna il 13 agosto, quando giunge via mare una copia della statua di marmo della Madonna, poi il 15 il pellegrinaggio dalla Cattedrale, dove la statua è stata posta, fino al Santuario e infine il 16 agosto la processione più importante, con la statua caricata su un carro a ruote portato in spalla tra la folla esultante e orante.
L’originale della statua della Madonna di Trapani risale al 1300 ed è custodita nella Basilica dell’Annunziata dai padri Carmelitani. Molte leggende sono legate al suo arrivo in Sicilia e al suo avventuroso viaggio dalla Terra Santa. Anche in questo caso, come per la Madonna della Neve, si parla di buoi guidati da una mano invisibile che decretò che la statua, in procinto di partire per Livorno, dovesse restare a Trapani.
Santa Maria del Carmelo
A Leonforte vicino a Enna si celebra il 16 agosto la Madonna del Carmelo, che salvò la gente di Leonfonte dalla terribile epidemia di peste del XVII secolo. In ricordo di questa grazia la processione 16 agosto è preceduta da 9 giorni di preghiera.
La devozione ruota intorno alla statua della Madonna insieme a Simone Stock, Priore generale dei Carmelitani, che ricevette dalla lei in persona il Carmelo. La statua montata su un fercolo d’argento riccamente decorato viene fatta scorrere su due binari poggiati fuori dalla chiesa e portata in processione tra la folla accompagnata dalla banda musicale.
Festa di San Bartolomeo
San Bartolomeo Apostolo è stato eletto patrono di Giarratana, in provincia di Ragusa e viene festeggiato il 16 agosto. In quell’occasione la vara del santo, il grande carro trionfale barocco viene presa dall’altare maggiore della Chiesa di San Bartolomeo di Giarratana e spostata nella navata centrale, dove resterà per una settimana, oggetto di devozione e messe speciali, mentre fuori dalla chiesa si tengono eventi, spettacoli e la grande Fiera di San Bartolomeo. L’uscita del Santo dalla chiesa, la sciuta, è accolta dallo scoppio di mortaretti e dal lancio degli nzareddi, le stelle filanti, che l’accompagnano lungo tutta la discesa, per i gradini e fino alla strada. Qui la statua è sollevata e inizia la processione. Nel pomeriggio ha luogo la cena, la vendita all’asta dei doni offerti al Patrono. La processione serale termina con la Trasuta, il rientro di corsa del simulacro nella chiesa.
Festa della Madonna di Costantinopoli
A Lercara Friddi, in provincia di Palermo, venne rinvenuta nel 1807 una lastra di pietra con inciso sopra un graffito che raffigurava la Madonna col Bambino in braccio e la dicitura “la Madonna di Costantinopoli, Mercurio Ricotta 1734”. Nasce da qui la devozione a Maria SS. Di Costantinopoli, che si celebra ogni 20 agosto con una grande processione religiosa, spettacoli itineranti che ripercorrono la storia del ritrovamento, sagre e fiere che attirano fedeli, ma anche venditori ambulanti, artisti di strada e turisti. Il 21 agosto i fuochi d’artificio chiudono la festa.

Festa di Sant’Anastasia
Sant’Anastasia patrona di Motta Sant’Anastasia, in provincia di Catania, è festeggiata dal 20 al 25 agosto ogni quattro, cinque anni. Nobile fanciulla di origine romana, Anastasia si convertì al Cristianesimo insieme alla madre. Data in sposa a un capitano romano, riuscì a restare vergine e sopravvisse al marito, che cercò di farla morire di stenti per punirla della sua fede. Vedova, andò a Tessalonica, ma venne arrestata e bruciata sul rogo. Un frammento della sua gamba viene conservato nella Chiesa madre di Motta Sant’Anastasia e adorato come una reliquia. La festa del 22 agosto inizia con la processione dei cerei dei tre Rioni della città, grandi pilastri di legno riccamente decorati e portati sulle spalle dai portantini attraverso la città. Seguono canti e danze, le tradizionali “ballate”, i fuochi d’artificio. La sera in Piazza Umberto ha luogo Calata del Partito, l’ingresso dei cerei accompagnato da uno spettacolo organizzato dai tre rioni che racconta la vita della Santa. Il giorno dopo avviene l’offerta della cera: i cerei vengono portati in chiesa in un tripudio di fiori, e nel pomeriggio rievocazioni storiche in costume medievale, un grande corteo e la Discesa storica delle quartine, che ricorda la difesa di Ruggero d’Altavilla del castello normanno di Motta. La sera c’è una solenne e silenziosa processione: le reliquie della Santa vengono condotte per la città, precedute dai rappresentanti dei Rioni in abiti devozionali e seguite da innumerevoli fedeli. Si arriva così al 24 agosto, quando il simulacro di Santa Anastasia viene esposto sull’altare maggiore alla devozione dei fedeli, che possono pregare e raccogliersi in sua contemplazione. Nel pomeriggio la statua viene nuovamente spostata, caricata su un fercolo di legno, e portata in processione con i cerei e gli stendardi attraverso la città, accompagnata da canti, preghiere e celebrazioni. Il 25 agosto suonano le campane e vengono fatti esplodere colpi di cannone. L’Arcivescovo di Catania celebra una messa solenne, alla presenza di tutte le personalità della città e dei rappresentanti dei Rioni. Segue una sfilata storico-folcloristica e un’ultima processione, prima che Sant’Anastasia torni nella Chiesa Madre e nella sua cameretta fino alla prossima festa.
Festa di San Giacomo, San Rocco e del Santissimo Crocifisso
La festa dei Tre Santi viene celebrata a Galati Mamertino, in provincia di Messina, dal 23 al 26 agosto. I tre santi sono San Rocco, il Santissimo Crocifisso e San Giacomo. Come molte feste patronali in Sicilia, anche la festa dei Tre Santi è caratterizzata da un rimescolarsi di tradizioni folcloriche e cerimonie religiose, celebrazioni, feste, fiere e stand gastronomici con piatti tipici. I simulacri di San Rocco e San Giacomo vengono portati in processione, e così il Crocefisso, dentro una vara in equilibrio su due serie di lunghissimi cordoni tenuti dalle donne. Molti fedeli seguono la processione a piedi nudi. Il 26 agosto, ultimo giorno dei festeggiamenti, una prima processione porta i tre simulacri dalla Chiesa Madre fuori dal paese, e in serata una seconda li riporta nelle rispettive chiese.
San Rocco e il cane: un legame giunto a noi sin dal medioevo
Perché san Rocco viene raffigurato con un cane al suo fianco? Leggi questo articolo per scoprire la storia di san Rocco e il cane…
Festa di San Vito
A Mazara del Vallo nell’ultima settimana di agosto si festeggia San Vito, il Santo Patrono. La festa è denominata Lu fistinu di Santu Vitu, ed è caratterizzata da un imponente corteo che mostra scene della vita del Santo e da una processione del suo simulacro in mare, portata da marinai in costume tipico. San Vito era originario di Mazara del Vallo, e qui conobbe il martirio insieme ai Santi Crescenzia e Modesto. Lu Fistinu di Santu Vitu si tiene dal 1728, e prima aveva una valenza molto più religiosa e cupa, con scene di tortura e tormenti. Adesso prevale l’aspetto gioioso e trionfale della devozione al Santo.
Festa di San Gregorio Magno
A Vizzini, in provincia di Catania, si tiene il 3 settembre la Festa di San Gregorio Magno, Patrono della città. Suono di campane, processione lungo le strade, fuochi d’artificio caratterizzano questa festa, che coinvolge tutto il paese e attira.
San Gregorio Magno, papa e dottore della Chiesa
San Gregorio Magno, “il console di Dio”, venerato come santo e dottore della Chiesa…