Lettere dal Sahara

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Esaurito

Lettere dal Sahara.
Regista: Vittorio De Seta
Attori: Djibril Kebe, Caterina Paola, Rondo, Stefano Saccotelli, Madawass Kebe, Fifi Cisse, Tihierno Ndiaye
Produzione: Metafilm, Asp
Nazione: Italia
Anno: 2006
Durata: 126'.
Sommario: Cineteca
Collana: Serata di Gala
Trama: Il film Come tanti altri, un giovane senegalese, Assane, decide di lasciare il suo paese, dove frequentava l'università, per trovare un lavoro all'estero. Così inizia il suo viaggio della speranza: dopo sbarco a Lampedu...



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Informazioni e Caratteristiche

Lettere dal Sahara.
Regista: Vittorio De Seta
Attori: Djibril Kebe, Caterina Paola, Rondo, Stefano Saccotelli, Madawass Kebe, Fifi Cisse, Tihierno Ndiaye
Produzione: Metafilm, Asp
Nazione: Italia
Anno: 2006
Durata: 126'.
Sommario: Cineteca
Collana: Serata di Gala
Trama: Il film Come tanti altri, un giovane senegalese, Assane, decide di lasciare il suo paese, dove frequentava l'università, per trovare un lavoro all'estero. Così inizia il suo viaggio della speranza: dopo sbarco a Lampedusa, la risalita verso il sud dove gli offrono solo lavori umilianti e mal retribuiti, la prosecuzione verso Firenze dove vive la cugina; Salimata si è bene inserita ma ha rinnegato tradizioni e religione. Assane non approva le sue scelte e si dirige a Torino; qui, dopo i primi momenti difficili, ottiene un lavoro regolare, il permesso di soggiorno, trova degli amici e degli affetti. Ma un episodio di violenza razziale lo pone davanti a un bivio: capisce che per integrarsi deve rinnegare le sue tradizioni: decide allora di tornare alla sua gente La critica Un film utile e civile, che andrebbe 'insegnato' nelle scuole Maurizio Porro - Il corriere della sera La maestria di De Seta nel fondere personaggi e ambiente, nel dare energia e poesia a quella che non è una storia di fallimento ma di vittoria. Lietta Tornabuoni - La Stampa Il film, sulla condizione degli immigrati in Italia ... è importante ed è anche una parabola ragionata sulla comprensione culturale come chiave di convivenza Dario Zonta l'Unità . Citando Majakovskij, De Seta dichiara di credere in una "funzione" sociale del cinema e della televisione. E lo dimostra. Al punto che il suo film appare a tratti - nobilmente - didascalico, sposando il realismo delle immagini con la passione della declamazione civile. È un limite? Non lo diremmo. (...) il film instaura un inedito tipo di "manicheismo gentile", a fin di bene e di conoscenza: deciso, sostanzialmente, a farci aprire gli occhi su ciò che non conosciamo - e ci ostiniamo a non voler conoscere - degli immigrati che vivono accanto a noi Roberto Nepoti - la Repubblica. Extra: Scene inedite Intervista a Vittorio De Seta

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Recensioni
Simone | 4/8/2024
Servizio clienti ed assistenza veramente ottimo. Grazie, continuate così.
don L. | 4/8/2024
Ho ricevuto quanto ordinato, imballato con esperta cura. L' attesa per la consegna è stata breve....
Raffaella | 4/6/2024
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